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Il governo non fa nulla per frenare i prezzi degli alloggi alle stelle

Il governo non offre ancora alle grandi città strumenti sufficienti per combattere gli eccessi nel mercato immobiliare: a sostenerlo è un’inchiesta di NRC che ha analizzato la situazione in sette città che hanno concluso un cosiddetto accordo sugli alloggi con la ministra Ollongren (Affari interni).

In questi accordi, Ollongren ha stipulato intese con le città, tra le altre cose, sul numero di case da costruire, ma anche su come, ad esempio, frenare gli aumenti nel settore libero, come ripreso da NOS.

Il governo aveva garantito l’introduzione di leggi ad hoc, per offrire strumenti ai comuni ma nella realtà, nessuno strumento è stato introdotto, dice l’inchiesta di NRC.

Mancano di un “pulsante di emergenza” per frenare aumenti estremi dell’affitto o un obbligo di abitare nella propria abitazione, per scoraggiare il buy-to-let.

Le città cercano di contrastare gli eccessi di propria iniziativa, ma dicono a NRC che mancano le leggi nazionali: “Ora stiamo cercando di risolvere con accordi locali, ma preferiremmo regolare l’affitto medio (da 720 a 1100 euro, ndr)”, ha detto Kees Diepeveen, assessore a Utrecht.

Ollongren ha presentato la sua Agenda nazionale per l’edilizia abitativa nel 2018, con la quale dovrebbero essere costruite circa 75.000 case all’anno fino al 2025.

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