Da quasi 150 anni, ogni quarta domenica del mese di agosto, tantissimi spettatori si riversano sulle strade della cittadina belga di Ath per prendere parte al Ducasse d’Ath Festival.
Il personaggio oggetto di controversia è quello del ‘selvaggio’, che viene interpretato da un belga bianco con una blackface, un anello grande al naso, un copricapo e delle catene.
Nel 2005 l’UNESCO ha aggiunto il Festival al suo elenco di tradizioni e pratiche protette come “patrimonio culturale intangibile”, in quanto la manifestazione è ‘inclusiva’ e ‘rappresentativa’ dei luoghi in cui essa viene celebrata.
Oggi, i Brussels Panthers – un gruppo che attivisti belgi anti-razzisti – hanno proposto una petizione all’UNESCO chiedendo di rimuovere il Festival dalla lista. Denunciano il personaggio come una glorificazione razzista e colonialista del passato coloniale belga.
“Questi blackface events costituiscono così tanti atti di violenza simbolica verso le comunità di colore del Belgio – atti che si rispecchiano in atti di violenza fisica reale e discriminazione materiale”, enuncia la petizione promossa dai Brussels Panthers.
Sul sito della città del Festival si legge come questo personaggio appaia sui carri sin dal 1873 e rappresenti il ‘selvaggio’, incatenato e agitato, a testimonianza del gusto per l’esotismo del XIX secolo.
Il portavoce dei Brussels Panthers ribatte “Abbiamo pensato che se riuscissimo a fermare questo personaggio in quel carnevale, davvero famoso e riconosciuto dall’UNESCO, forse il blackface si fermerà in Belgio“.
Nel frattempo la città ha dichiarato che inizierà un dialogo dopo il Festival di quest’anno, per prendere in considerazione la possibilità di cambiare la parata.