In che modo la tecnologia trasformerà il corpo? Lucy McRae – body architect, designer e artista di fantascienza – indaga questo tema con video e immagini. Lucy McRae: Body Architect è il titolo della sua mostra alla National Gallery of Victoria, a Melbourne, in Australia.
Il lavoro dell’artista incoraggia la riflessione su futuro ed esistenza umana e, in particolare, sulla relazione con la biologia, la bellezza e la salute. Combina narrazione e scienza speculativa, approfondendo il rapporto che intercorre tra evoluzione, corpo umano e tecnologia. Si tratta di una mostra d’indagine, e al tempo stesso provocatoria e seducente.
Le immagini digitali di McRae, di una bellezza grottesca, sono state realizzate grazie alla collaborazione con l’artista tessile olandese Bart Hess e con scienziati e musicisti pop. I materiali utilizzati sono volutamente low-tech – come palloncini, collant, spille da balia, erba e schiuma da bagno – proprio per incentivare il dialogo con il corpo.
McRae e Hess propongono un corpo umano futuristico in grado di subitre trasformazioni fisiologiche, come una pelle che espelle del colore o dei pori aghiformi. Lucy McRae: Body Architect è in mostra fino a febbraio 2020 presso lo NGV Australia, Federation Square.