Non accenna a fermarsi la protesta della polizia olandese. I quattro sindacati ACP, NPB, ANPV e VMHP hanno fatto sapere che nuove manifestazioni verranno preparate in occasione dell’evento SAIL di Amsterdam e del Prinsjesdag, a Den Haag.
Tutto per costringere il ministro della Sicurezza e della Giustizia, Ard van der Steur, a sedersi al tavolo delle trattative con nuove proposte su salari e condizioni di lavoro.
Dopo aver rimandato al mittente la precedente offerta sul rinnovo del contratto collettivo (500 euro una tantum, più un aumento dello stipendio pari al 5.05% spalmato sui prossimi due anni) i sindacati avevano protestato, la settimana scorsa, causando il rinvio delle cinque partite inaugurali del campionato di calcio per assenza del personale di sicurezza.
Ora, la stessa polizia starebbe anche valutando l’ipotesi di effettuare “micro-scioperi”: dal non fotografare i sospetti a non rispondere alle domande della stampa, fino al rifiuto di gestire i rimpatri forzati di migranti senza documenti.
Ma le forze dell’ordine sembrano già riuscite a conquistare l’attenzione dell’opinione pubblica e della classe politica. Al cui interno, a prescindere dalla collocazione partitica, si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno ai poliziotti e le pressioni sul ministro del VVD per una rapida uscita dall’impasse.