In Vallonia, il Partito socialista rimarrebbe il primo (25,8%) anche se è leggermente in calo rispetto ai risultati ottenuti durante le elezioni federali del 2019 ma l’aumento più forte viene registrato dal PTB, la sinistra radicale francofona: con il 20,1%, il partito marxista ruberebbe il secondo posto a MR, i liberali nel sud del Paese guadagnando oltre sei punti rispetto a quattro anni fa.
I liberali si troverebbero quindi sull’ultimo gradino del podio con il 19,7%. Gli ecologisti sarebbero in forte calo (11,3%) e sarebbero davanti a Les Engagés, che perderebbe anche qualche piuma (9,3%). Anche DéFI, che aveva mancato l’ingresso nel parlamento vallone, sarebbe in crescita, al 5,4% scrive 7sur7.
A Bruxelles, i socialisti manterrebbero il primo posto (18%) davanti a MR (16,8%); in Vallonia, il PTB-PVDA insegue i liberali (16,7%), secondo gli ecologisti al 16% delle intenzioni di voto. Se invece facessero coppia con Groen (6,1%), come nel 2019, la famiglia ambientalista rimarrebbe né più né meno la prima forza politica della Capitale.
Sul versante dei partiti di lingua olandese, N-VA al 4,5%) e il Vlaams Belang al 2,6% sarebbero entrambi in aumento. Nelle Fiandre, il Vlaams Belang si conferma il primo partito nel nord del Paese, sostenuto da 1 elettore su 4 al 24,8% dal 18,7% del 2019.
N-VA sarebbe in seconda posizione dopo aver perso quattro punti (21,5%). I socialisti fiamminghi confermerebbero la loro rinascita ritrovandosi sul podio (15,2%), davanti all’Open VLD (12,1%), a Groen (10,3%) e al CD&V, che scenderebbero sotto la soglia del 10% (9,6%). I comunisti rimarrebbero al livello del 2019 con il 5,7%.