OSeveno, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Il sospetto di crimini di guerra e crimini contro l’umanità della Repubblica Centrafricana, Mahamat Said Abdel Kani, ha fatto la sua prima apparizione davanti alla Corte Penale Internazionale venerdì 29 gennaio.
Said Abdel Kani, un capo di una milizia della Repubblica Centrafricana nato a Bria nel 1970, si è consegnato la settimana scorsa ed è stato estradato a l’Aia. Dovrà affrontare accuse di crimini contro l’umanità, tra cui tortura, persecuzione, ed altri atti disumani, per aver guidato una milizia conosciuta come Seleka, scrive Al Jazeera.
Durante le prima udienza presso l’ICC, dove vengono esperite le formalità di rito, l’identità del sospetto viene confermata. In seguito, viene fissata una data per l’udienza in cui verranno confermate le accuse.
A nome del suo cliente, l’avvocato di Kani, Jean Pierre Madoukou ha richiesto che l’ufficio del procuratore trasmetta tutte le prove alla difesa.
Nell’emettere il mandato d’arressto, il giudice incaricato, Rosario Salvatore Aitalia, ha trovato fondati i motivi presentati per portare il caso davanti all’ICC. La Corte Penale Internazionale dell’Aia ha programmato l’udienza per confermare le accuse il prossimo 5 ottobre. Una volta confermate, il processo passa alla “Trial Chamber” e potrà entrare nel vivo.
Una guerra civile nella Repubblica Centrafricana è in corso dal 2012, poco dopo che le forze islamiche Seleka hanno deposto il Presidente François Bozizé. Una milizia cristiana, conosciuta come anti-Balaka, ha iniziato ad organizzare attacchi contro Seleka dal 2013. Il conflitto è costato la vita a migliaia di persone e ha costretto alla fuga quasi 1/5 della popolazione
Kani è il primo comandante di Seleka a presentarsi in tribunale all’Aia. Un altro processo dovrebbe iniziare a Febbraio per Alfred Yekatom e Patrice-Edouard Ngaissona, due uomini della milizia anti-Balaka. Quest’ultimi sono accusati di omicidio e tortura durante la loro opposizione contro Seleka.
Aperta nel 2014, questa è la seconda indagine dell’ICC sui crimini nell’ex-colonia francese. La corte ha precedentemente indagato gli eventi avvenuti prima del 2012, arrivando fino a condannare il vice presidente del paese confinante, la Repubblica Democratica del Congo, Jean-Pierre Bemba.
L’ex comandante militare era stato accusato di essere responsabile di omicidi, stupri e saccheggi da parte delle sue truppe nella Repubblica Centrafricana.