La lobby dei freelancer chiedono la revisione della legga DBA. L’imprenditorialità dei liberi professionisti deve essere considerata, hanno detto al ministro degli affari sociali Wouter Koolmees.
Un gruppo di organizzazioni guidate da Bovib – l’associazione che rappresenta broker e intermediari – ha pubblicato un opuscoletto criticando la posizione del gabinetto nei confronti del freelancing. I liberi professionisti rivendicano il riconoscimento del loro contributo lavorativo e vogliono una soluzione per chi sceglie di offrire i propri servizi in modo indipendente. “L’imprenditorialità attiva dovrebbe essere il fattore guida nel valutare la definizione dei rapporti di lavoro”, hanno detto.
La nuova legge DBA dovrebbe proteggere i freelancer dalle trappole, ha scritto RTL nieuws. Infatti, ad esempio, spesso hanno gli stessi obblighi degli altri dipendenti ma non la stessa sicurezza, o benefici come la pensione. La legge vuole inoltre introdurre una tariffa oraria minima di €16 e una dichiarazione obbligatoria per i freelancer che addebitano €75 l’ora o più, in modo che i clienti non si facciano carico delle tasse sul lavoro, le pensioni e i contributi assicurativi dei lavoratori. La ricerca, commissionata dal dipartimento di Koolmees, ha rilevato che tra i 75.000 e i 100.000 liberi professionisti – dal 10% al 13% del totale – avrebbero diritto a un contratto a tempo pieno in base alle proposte del gabinetto.
Il governo ha posticipato l’attuazione della legge a gennaio 2021 per garantire il raggiungimento degli obiettivi. Le rivisitazioni della legge dovrebbero essere sottoposte al parlamento prima della pausa estiva. Le organizzazioni dicono di sostenere le iniziative per la protezione dei liberi professionisti, ma la legge non dovrebbe essere andargli contro. Fino ad ora, la definizione dei rapporti di lavoro si è sempre basata sull’essere o meno un dipendente. Ma adesso il sistema deve cambiare.
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