I comuni Olandesi spendono ogni anno tra i 66 e gli 88 milioni di euro per le battaglie legali intraprese da coppie impegnate in divorzi. Ciò è quanto emerso dai programmi “Pointer” e “Follow the money” di KRO-NCRV.
Se i genitori non sono in grado di accordarsi su chi si debba prendersi cura dei bambini, un giudice pone la famiglia sotto la guida di un supervisore che costano annualmente tra i 9500 e gli 11000 euro per bambino/a.
Ogni anno si richiedono tra 7000 e 8000 supervisioni. Dal 2015 la cura degli interessi dei più giovani è passata dal governo centrale alle amministrazioni comunali.
L’ordine di supervisione da parte del giudice può essere esteso se i genitori rimangono in conflitto. Ciò va ad aumentare notevolmente i costi per le municipalità. I programmi “Pointer” e “Follow the money” hanno monitorato 5 famiglie dove i genitori non hanno potuto vedere i figli per più di un anno e mezzo a causa di un divorzio difficile. Per una di queste famiglie la consulenza è durata cinque anni, costando al comune intorno ai 250 mila euro.
“Spesso ci vuole tempo per risolvere le sfide complicate che porta il divorzio”, afferma a NLtimes da Astrid Rotering, membro del consiglio dell’associazione per la cura dei giovani nei Paesi Bassi. Secondo l’esperta, i contributi dei comuni non sono economicamente vantaggiosi. “Se calcolo le ore di lavoro per i divorzi complicati, arriviamo a circa 100 all’anno. Queste cose richiedono molto più tempo”.
Leon Meijer negozia con il ministro della salute sui costi della cura dei giovani, per conto dell’associazione delle municipalità olandesi. Meijer crede che i genitori debbano pagare i costi elevati dei loro divorzi. “Se i genitori continuano a scontrarsi tra di loro per la cura dei figli, allora possono pure pagare i soldi che questa cura prevede. Questo fa del male ai bambini e costa soldi alla comunità”. I comuni sono già in mancanza di fondi e devono risparmiare dove possono.
I genitori che sono stati seguiti da “Pointer” e “Follow the money” dicono che hanno ricevuto poco aiuto dai comuni. Uno dei genitori informa: “Raramente veniamo contattati dal supervisore, non risponde alle nostre email. Mi piacerebbe sapere cosa fanno esattamente con quei soldi”.