Gli agricoltori delle Westland dicono che stanno perdendo opportunità per miliardi di euro perché non è permesso loro coltivare cannabis medica. Ecco perché hanno chiesto al primo ministro Mark Rutte di cambiare le regole.
Se una deroga alla legislazione venisse accordata, il rendimento delle terre del Westland potrebbe aumentare di cinque volte fino a quasi 40 miliardi di euro all’anno, dicono i coltivatori.
Wouter Kuiper è il direttore di una grande azienda di orticoltura in serra. “Abbiamo una sovrapproduzione”, dice. “E stiamo lottando contro la concorrenza di frutta e verdura proveniente da altri paesi europei e dall’Africa. Con questo prodotto, potremmo tornare a guadagnare”.
Secondo altre aziende, il know-how locale è avanzato e la normativa è il solo ostacolo alla realizzazione di marijuana medica.
La legislazione in vigore non consente ai contadini nei Paesi Bassi di coltivare erba medicinale su larga scala e per questa ragione i coltivatori portano all’estero le loro conoscenze e competenze. In Canada, ad esempio, dove l’uso ricreativo è stato legalizzato e l’industria cresce a vista d’occhio.
Per il momento, la produzione legale di cannabis nei Paesi Bassi è limitata alla società Bedrocan, che lavora per l’agenzia governativa Medicabababis.