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Huis Marseille ospita le foto di Viviane Sassen intrise di storia, malinconia e intrighi

CoverPic | Chateau Versailles Galerie des Glaces | Author: Myrabella | Source: Wikimedia | License: CC 3.0

Attraverso la fotografia e il collage, l’artista olandese Viviane Sassen esamina la storia burrascosa della Reggia di Versailles.

La Reggia di Versailles evoca immediatamente visioni di opulenza reale – un monumento del XVII secolo con decorazioni con foglie d’oro, specchi, tessuti squisitamente dettagliati e decorazioni ornamentali. Meno note, forse, sono le perle nere che ne macchiano la storia dorata: le prostitute che frequentavano il palazzo; Louise Marie-Thérèse, la presunta figlia illegittima della Regina di Francia; o il dipinto di Élisabeth Louise Vigée Le Brun che raffigura Maria Antonietta in abito di mussola, all’epoca estremamente provocante. Sono queste storie clandestine che hanno ispirato Viviane Sassen quando l’anno scorso la Reggia di Versailles le ha commissionato una nuova opera, Venus & Mercury, nell’ambito di una serie di collaborazioni artistiche in corso.

Ora, la serie si trova all’Huis Marseille di Amsterdam, dove occuperà tutte le 14 gallerie e i giardini del museo. Sassen ha immaginato una serie di nuove installazioni site-specific per Huis Marseille. La poliedrica mostra comprende opere fotografiche modificate con tecniche di pittura e collage, manifesti e monumentali gigantografie. Anchoring Venus & Mercury è una videoinstallazione di 20 minuti dell’attrice Tilda Swinton che racconta frammenti della storia del palazzo, completata da testi poetici della scrittrice olandese Marjolijn van Heemstra.

La storia di Huis Marseille, imponente casa patrizia costruita nel 1665, coincide con la tumultuosa corte reale di Versailles. Sassen ha capitalizzato a meraviglia questa sovrapposizione, facendosi gioco dei parallelismi tra le due tenute storiche. Nella sala del Red Period Museum di Amsterdam, la sequenza astratta di nasi protesici in metallo di Sassen fa eco a un dipinto settecentesco di Johannes Voorhout che raffigura una rappresentazione mitologica degli dei Venere e Mercurio. Il fascino dell’artista per la decadenza sessuale continua nelle sue immagini di statue classiche, sfigurate con schizzi di pittura elettrica e deliberata, altre volte apparentemente scombussolate dalla scelta compositiva di Sassen.

Lungi da ciò, la sempre curiosa Sassen accompagna i suoi spettatori in un tour visuale dell’istituzione plurisecolare. La fotografa, che vanta un altrettanto ampio e celebrato portfolio di moda, porta il suo sguardo decisamente giocoso nel palazzo con una serie di ritratti di un trio di adolescenti francesi. La boiserie dorata e le trecce delle ragazze si intrecciano in Untitled (Braids) (2019), mentre Charline / Fumé (2019) ricorda la ritrattistica formale e signorile che si trova nel palazzo. Analogamente, la mostra di Amsterdam Venus & Mercury dedica una galleria a Julia Valckenier (1680-1717), che viveva al Keizersgracht 401 ma che finì in una casa di correzione in giovane età a causa della sua presunta “condotta dissoluta”.

In Venus & Mercury Sassen affronta le sfaccettature più scomode e illecite di un’istituzione venerata, stravolgendo i codici storici e sociopolitici tradizionali e sfidandoci a fare lo stesso. Con il mondo apparentemente in rivolta, l’impulso a guardare la storia attraverso un nuovo obiettivo è diventato più che mai cruciale.

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