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Finto allarme bomba nelle scuole di Amsterdam, un caso internazionale

L’allarme bomba di giovedi scorso ad Amsterdam, che ha portato all’evacuazione di tre scuole superiori, sarebbe stato solo un “hoax” organizzato sulla rete. La stessa mattina, infatti, 18 scuole nel Regno Unito e 5 in Francia sono state evacuate in circostanze simili. Durante la giornata, tuttavia, casi analoghi si sarebbero verificati anche in Belgio, Stati Uniti, Australia e Giappone. Nessuno degli allarmi si è poi rivelato con fondamento. Dietro gli “scherzi” ci sarebbe un gruppo russo di hackers, denominato “Evacuation Squad” che secondo il quotidiano Guardian avrebbe organizzato i finti attentati. Sulla pagina Twitter, ora oscurata, erano indicati diversi indirizzi dove si potevano inviare “richieste per finti attentati”. Le ragioni dei gesti erano spiegate cosi: “facciamo quel che facciamo per diverse ragioni. Tra queste: odiamo il governo americano e amiamo mettere su casi”. Sull’account Twitter facevano bella mostra un foto di Putin e sullo sfondo una bandiera di Hezbollah, mentre sul sito web con estension .SU (Soviet Union) si trovavano persino dei “tariffari” sul tipo di minaccia: per una scuola, 5 dollari, per un evento sportivo 50.

Il sindaco di Amsterdam aveva informato giovedi stesso il Consiglio comunale e aveva parlato di indagine nell’ambiente del radicalismo islamico ma già in serata era stato reso noto degli episodi analoghi avvenuti nel resto del mondo. Secondo il centralinista dell’Amsterdam Lycaeum, sentito dal Parool, avrebbe annunciato la bomba una voce robotica. Stessa modalità è stata denunciata anche in Australia ed in Giappone.

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