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Il Fries Museum ospita la mostra Haute Bordure, quattro secoli di ricami fatti a mano in stile olandese. Quasi 150 capi e accessori dimostrano che il ricamo è più che una decorazione. Dallo spettacolare abito di Jan Taminiau, ricoperto di paillettes dalla testa ai piedi, alle scarpe decorate con filo d’oro del 1620; dai fruscianti abiti dei ruggenti anni venti, ai gilet da uomo del XVIII secolo con dettagli ricamati meticolosamente.
Una lunga tradizione
Decorare il proprio abito rappresentava un modo unico di distinguersi. L’artigianato ad alta intensità di manodopera e l’uso di materiali di lusso, hanno reso il ricamo uno status symbol, riservato per molto tempo solo all’élite. Le ricamatrici professioniste si dedicavano a cuciture complesse e svilupparono un’enorme varietà di punti e tecniche.
Un mix di storico e moderno
La mostra arricchisce la collezione unica del museo con molti pezzi storici e contemporanei provenienti dal Rijksmuseum Amsterdam (Amsterdam), Koninklijke Verzamelingen, Den Haag (L’Aia), Amsterdam Museum (Amsterdam), Centraal Museum (Utrecht), Groninger Museum (Groningen), Kunstmuseum Den Haag (L’Aia), Zeeuws Museum (Middelburg), Zuiderzeemuseum (Enkhuizen), Museum Rotterdam (Rotterdam) e diversi stilisti contemporanei come Viktor & Rolf, Karim Adduchi e Claes Iversen. Il design della mostra è affidato a Paul Toornend e il design grafico a Michaël Snitker.
Ricama anche tu!
La mostra è accompagnata da un ampio programma di attività. Tutti, dai principianti agli esperti, possono partecipare all’installazione interattiva dell’artista Floor Nijdeken nell’atrio del museo: un ricamo collettivo al quale tutti possono contribuire con un punto. Sarà possibile seguire uno dei corsi di perfezionamento offerti dal Crafts Council Nederland, adatto agli appassionati di tessuti, moda e artigianato con una certa esperienza di ricamo, e nel negozio del museo sarà presente tutto il necessario per poter iniziare a ricamare in autonomia.
La mostra Haute Bordure è stata realizzata grazie al sostegno del Kickstart Cultuurfonds, Mondriaan Fonds, Prins Bernhard Cultuurfonds e Margarethe Petronella Fonds, VSBfonds e Fonds 21. Alcuni dei prestiti a lungo termine provengono dalle collezioni della Ottema-Kingma Stichting e Koninklijk Fries Genootschap e una parte degli oggetti esposti sono stati restaurati con il sostegno della Fondazione Wassenbergh-Clarijs Fontein.