Secondo il Capo di Stato Maggiore olandese, Tom Middendorp, non ci sarebbero molte chances di sconfiggere il Califfato, senza un intervento diretto in Siria guidato da una coalizione internazionale. Intervistato da Nrc, il militare ha affermato che l’attuale impegno in Iraq, dove i Paesi Bassi già partecipano ai bombardamenti e all’addestramento delle truppe locali, non è sufficiente per una svolta nel conflitto globale contro il cosiddetto Stato Islamico.
Secondo Middendorp sarebbe quindi “logico” per i caccia F-16 olandesi attaccare anche la Siria, “porto sicuro” dei jihadisti. Un’affermazione dal peso geopolitico non indifferente, data la confusione che regna nei corridoi delle Nazioni Unite. E che riprende in qualche modo le ultime dichiarazioni dei ministri olandesi Bert Koenders (Esteri) e Jeanine Hennis-Plasschaert (Difesa), secondo i quali ci sarebbero “le basi legali per un’intervento contro il Califfato anche in Siria”.
“Dal punto di vista tecnico si può fare” ha poi concluso Middendorp “ma dobbiamo capire bene quale sarà l’impatto su altri scenari”. Giusto per evitare che la cura, come spesso avviene nelle zone di guerra, si riveli peggio del male.