Ministry of Defense of Ukraine, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
“Il 28 febbraio 2022 ho annunciato la mia decisione di chiedere l’autorizzazione ad aprire un’indagine sulla situazione in Ucraina, sulla base delle precedenti conclusioni del mio Ufficio emerse dal suo esame preliminare, e che comprendeva qualsiasi nuovo presunto reato rientrante nella giurisdizione del Tribunale penale internazionale Tribunale (“ICC” o “il Tribunale”)”, inizia così il comunicato stampa dell’Ufficio del Pubblico Ministero dell’ICC Karim A.A. Khan.
“Al 2 marzo, il mio ufficio aveva ricevuto segnalazioni sulla situazione in Ucraina da 39 Stati parti della CPI, consentendomi di avviare immediatamente un’indagine e iniziare la raccolta delle prove” scrive ancora il PM.
Oggi posso confermare che altri due Stati, Giappone e Macedonia del Nord, hanno deferito la situazione in Ucraina al mio Ufficio, portando il numero totale degli Stati di riferimento a 41.
“Prendo atto che questa azione del Giappone rappresenta un’espansione dei gruppi regionali impegnati nel deferire la situazione ucraina”, dice ancora Khan che sottolinea come il Giappone sia il primo stato asiatico a farlo.
Secondo il PM la chiamata collettiva all’azione non avrebbe precedenti: “La squadra investigativa che ho inviato nella regione la scorsa settimana ha già iniziato le attività di raccolta delle prove. Sto anche cercando personalmente di impegnarmi con tutte le parti interessate e le parti in conflitto con l’obiettivo di rafforzare i canali per la raccolta di informazioni pertinenti e generare un’azione coordinata verso il nostro obiettivo comune di garantire la responsabilità per i crimini che rientrano nella giurisdizione della CPI”, dice ancora Khan.
“Posso quindi annunciare oggi che il mio Ufficio ha istituito un portale dedicato attraverso il quale qualsiasi persona in possesso di informazioni rilevanti per la situazione ucraina può contattare i nostri investigatori”.
Khan chiede anche agli Statiun’assistenza straordinaria per le indagini. “Noto, in particolare, che se gli attacchi sono diretti intenzionalmente contro la popolazione civile: questo è un reato. Se gli attacchi sono diretti intenzionalmente contro oggetti civili: questo è un reato. Esorto vivamente le parti in conflitto a evitare l’uso di armi esplosive pesanti nelle aree popolate”.
Russia e Ucraina non sono parte del sistema dell’ICC.