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Groene: l’ostinazione di Rutte e Hoekstra minaccia la sopravvivenza dell’euro

Traduzione: Barbara Summa

Il motto del governo olandese in questa crisi è quello del “volemose bene tra di noi”: da settimane i messaggi insistono su frasi come “insieme siamo più forti”, “la distanza si mantiene collaborando”, e la raccomandazione del primo ministro Mark Rutte alla conferenza stampa che annunciava la chiusura immediata di scuole e locali pubblici: “curatevi un pochino gli uni degli altri” viene citata ovunque.

Peccato che tutta questa ottimistica solidarietà si fermi ai confini nazionali o, come ha osservato David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo con i leader della Ue, è durante una crisi che la vera natura di una persona viene a galla.

È solo la crisi e l’irrinunciabile sostrato calvinista del paese, che viene tirato fuori a proposito e a sproposito? In fondo stiamo vedendo di nuovo alcuni principi emersi in passato da parte dei politici olandesi. Già durante la crisi economica del 2012 Mark Rutte tuonava contro i soldi alla Grecia spendacciona, Dijsselbloem si rese l’uomo più odiato per posizioni simili, in questi giorni i programmi del mattino hanno spesso qualche ospite che solleva perentorio il ditino ammonitore ripetendo la parabola della cicala e della formica. L’Europa del sud, è il tenore, è un pessimo amministratore. Dall’eurocrisi ad oggi i governi olandese e tedesco hanno risparmiato, hanno i conti a posto e possono far fronte all’emergenza.
Ma, pensano in molti, gli italiani non staranno anche usando la scusa della crisi da Covid-19, della cui tragicità e dimensioni non dubita nessuno, per infiltrare negli aiuti anche degli ammortizzatori per la loro pessima gestione finanziaria?

Come fa notare il giornalista Jaap Tjelbeke, su Groene Amsterdammer, è sempre la solita retorica della colpa e della penitenza. Al ministro delle finanze Hoekstra che si chiede appunto come mai i paesi del sud non sono in grado di amministrarsi risponde: “La risposta a questa domanda è molto semplice. Il fatto che le economie mediterranee non hanno la forza di affrontare questa nuova crisi è dovuto al fatto che sono state ridotte all’osso dalla dieta a cui li ha sottoposti Bruxelles. I falchi del budget negli scorsi anni hanno insistito soprattutto sui tagli, e per l’Italia e la Spagna questo ha comportato ulteriori difficoltà per la ripresa economica, per non parlare del fatto che mancava lo spazio per ricostituire delle riserve. Questa loro vulnerabilità ha più a che fare con le disuguaglianze nel potere monetario all’interno dell’Eurozona che con una cattiva amministrazione nazionale. È stata proprio la mancanza di solidarietà europea nel corso della crisi precedente che ha fatto in modo che “i fratelli deboli” proprio in occasione di questa nuova mazzata non fossero più forti.”

Rutte adesso ripete il vecchio trucco della Grecia spendacciona e irresponsabile contro l’Italia. Perché? Può un premier, e il premier di una paese così piccolo come i Paesi Bassi, non rendersi conto che una crisi mondiale di queste dimensioni può essere superata solo in collaborazione? La risposta va cercata nelle elezioni del prossimo anno. Rutte teme il sorpasso da destra di leader della destra xenofoba come Wilders e Baudet che hanno approfittato della crisi Covid 19 per insistere su chiusura delle frontiere, isolazionismo e i loro cari vecchi slogan isolazionisti. E una nazione spaventata potrebbe trovarsi d’accordo con loro. Un rischio troppo grosso che Rutte cerca di sventare facendo la voce grossa a Bruxelles ad esclusivo uso e consumo dell’elettorato anziano di provincia. Un copione già visto in altri paesi europei negli scorsi anni.

Questa visione dei fatti però, già fuori luogo 10 anni fa, in questo momento di tragedia sanitaria globale è un gioco pericoloso. Lo ribadisce l’economista belga Paul De Grauwe in un’intervista al quotidiano De Morgen: “Se non siamo disposti ad aiutare in un momento come questo, che ce l’abbiamo a fare un’unione Europea?”

Hoekstra sembra essere rimasto colpito da tutte le critiche ricevute e in una trasmissione di rtl-z ammette: “ Ho esposto il mio messaggio in maniera troppo poco empatica” e aggiunge che “il gabinetto vuole verificare in maniera solidale a cosa è ragionevole e auspicabile” senza però addentrarsi nei dettagli.

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