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“Ci sono già 150 miliardi di chili di rifiuti di plastica nei nostri oceani. E ogni anno ne vengono aggiunti fino a 12 miliardi. Ossia un camion pieno di bottiglie, berretti, borse e altra spazzatura al minuto! Mentre riciclate ordinatamente i vostri rifiuti, aziende come la Coca-Cola producono sempre più plastica monouso.” scrive Greenpeace Nederland sul suo sito a margine di una campagna natalizia lanciata per sensibilizzare sul tema.
“Coca-Cola è il più grande produttore di bevande analcoliche al mondo. Di per sé, questa azienda produce 110 miliardi di nuove bottiglie di plastica usa e getta ogni anno, grandi e piccole. 3.400 al secondo” prosegue Greenpeace. “Gran parte di questa plastica finisce negli inceneritori, nelle discariche e nei nostri oceani.”
We zijn op de hoogte van de campagne & truck van Greenpeace en sluiten ons aan bij hun streven om de oceanen schoon te krijgen. Bij onze kersttruck staan speciale recyclingbakken, daarbij houden we een gebied van 2.5km rondom de kersttruck schoon. Info: https://t.co/niTI4Iesgn pic.twitter.com/jzFJi3ta3e
— Coca-Cola Nieuws NL (@CocaCola_Nieuws) December 15, 2017
L’iniziativa di Greenpeace, partita a marzo 2017, cerca di fare pressione sul colosso delle bibite analcoliche affinchè cessi la produzione di contenitori di plastica.
” Solo nei Paesi Bassi sono state raccolte oltre 80.000 firme, l’obiettivo è mezzo milione” scrive ancora Greenpeace sul sito.
Ma se ad oggi Coca Cola non ha risposto alle campagne della NGO, Coca-Cola Nederland si è opposta pubblicamente alla campagna per lo “statiegeld” anche per le bottiglie piccole di plastica.
Da tempo la multinazionale e la NGO proseguono una serrata polemica sugli involucri: secondo Coca Cola loro utilizzano materiale già riciclabile ma per Greenpeace questo non basta. Secondo loro, infatti, sarebbe opportuno assicurarsi dove finiscono le bottiglie e ciò -dice ancora l’organizzazione ambientalista- è possibile solo con lo “statiegeld”, il deposito.