Venerdì 24 aprile, il Ministro dell’Economia e del Clima e la Ministra dell’Agricoltura hanno presentato un piano contro le emissioni di anidride carbonica e di biossido di azoto. Uno degli obiettivi è di ridurre le emissioni di CO2 del 25% rispetto al 1990 entro la fine dell’anno. In questo modo il governo rispetterebbe la sentenza emessa dalla Corte Suprema dei Paesi Bassi in seguito alla battaglia legale dell’associazione Urgenda. Wiebes ha spiegato in una lettera al Parlamento di voler elaborare subito un piano per rispettare quella sentenza e rimuovere già da ora gli ostacoli per la ripresa economica.
La riduzione delle emissioni di CO2 deriverebbe in gran parte dal taglio all’energia elettrica prodotta dal carbone. Il governo vorrebbe fissare un tetto per le emissioni di questo tipo di impianti. L’esecutivo sta anche pianificando dei sussidi per i cittadini e le aziende per l’impiego dell’illuminazione a LED, l’efficienza energetica nella coltivazione in serra, la costruzione di case a basso impatto energetico, l’installazione di pannelli solari, la lotta alla vendita illegale di gas fluorurati.
Le misure dovrebbero portare a una riduzione del 25% delle emissioni CO2 entro la fine dell’anno. Se l’obiettivo verrà raggiunto, sarà anche grazie ad alcuni fattori esterni, secondo la Envirionmental Assessment Agency (PBL). Alcuni esempi: le temperature miti dell’inverno, che hanno prodotto un calo di consumo di gas, la crisi del coronavirus e lo stop della centrale a carbonio di Maasvlakte, fuori uso da gennaio per un guasto. Infatti, non ci si aspetta che questa tendenza continui anche nel 2021.
Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di biossido di azoto, il governo si è impegnato a stanziare 300 milioni di euro all’anno per i prossimi dieci anni. Le risorse andranno a migliorare il sistema idrologico, a preservare le riserve naturali, a ripristinare le aree boschive. Altri 200 milioni di euro saranno spesi ogni anno per i prossimi dieci anni per aiutare le aziende a ridurre gli scarichi in aree naturali sensibili. Questo, secondo la Ministra dell’Agricoltura Carola Schouten, vuol dire: impianti più puliti, mangimi diversi e aiuti finanziari ai contadini che vogliono chiudere la loro attività.
Ma l’attivista Johan Vollenbroek sostiene che il piano di Schouten per ridurre le emissioni di biossido di azoto non è sufficiente. Secondo quanto ha detto a NOS, le emissioni dovranno diminuire almeno del 50% in dieci anni, mentre “il governo sta offrendo solo il 26%, attraverso misure non vincolanti e non credibili”. Secondo l’attivista, le misure suggerite dalla Ministra esistevano già per il 16% e sono la copia di un approccio già proposto in passato. La sua organizzazione, Mobilitation for the Enviroment vuole unirsi all’associazione Leefmilieu in una causa contro lo Stato olandese per ridurre ancora di più le emissioni biossido di azoto, come ha fatto Urgenda per le emissioni di CO2.