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Secondo il Ministero della Giustizia e della Sicurezza, i richiedenti asilo dovranno pagare un contributo per le permanenze prolungate nei centri accoglienza. Tuttavia, potranno reclamare un risarcimento se le loro pratiche vengono gestite lentamente. Il Ministero sta ora lavorando a un piano per recuperare parte di tale importo, riferisce NRC.
Secondo il piano, se i richiedenti asilo hanno un patrimonio superiore a quello stabilito sono obbligati a dare un contributo per la sistemazione nei centro di accoglienza. Per il singolo, tale limite è di 6.255 euro; per le famiglie, invece, è di 12.450 euro. L’Agenzia centrale per l’accoglienza dei richiedenti asilo (COA) valuterà caso per caso l’importo da riscuotere.
Attualmente, i richiedenti asilo hanno diritto a un risarcimento se la domanda non è esaminata entro sei mesi. L’anno scorso, l’IND, il Servizio Immigrazione e Naturalizzazione, ha dovuto risarcire 5,5 milioni di euro. Vluchtelingenwerk, un’organizzazione che sostiene rifugiati e richiedenti asilo nei Paesi Bassi, ha critica il piano del Ministero. L’organizzazione, infatti, comprende la richiesta del Ministero, ma non sarebbe tanto onesto pagare una sanzione da un lato e riscuoterla dall’altro.
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