Il Radboud University Medical Center di Nijmegen sta valutando se gli smartwatch per la ricerca sul Parkinson realizzati dalla Verily possano rilevare il coronavirus. Secondo il ricercatore Bas Bloem, i dati raccolti dai sensori dell’orologio potrebbero essere in grado di indicare la presenza di un’infezione da Covid-19 già nella fase iniziale, riporta NOS.
Bloem spiega che i pazienti coinvolti nello studio originale sul Parkinson indossano gli smartwatch, che misurano tutti gli elementi della malattia, per un massimo di due anni. Tale strumento sarebbe anche in grado di rilevare la frequenza cardiaca e la resistenza della pelle. “Ci siamo resi conto che, sebbene lo studio non sia mai stato destinato a questo, possiamo servirci della situazione attuale per vedere se possiamo usare quest’orologio come un termometro (in una fase n.d.r) molto precoce nelle persone che sviluppano un’infezione da corona”, ha detto.
Ai pazienti dello studio originale sul Parkinson è stato chiesto di rilasciare un’autorizzazione per il trattamento dei dati, ai fini della ricerca sul Covid-19. Le informazioni raccolte dagli smartwatch saranno collegate ai questionari che i partecipanti dovranno compilare. Radboudumc spera che questa ricerca mostri se i cambiamenti avvengono nel corpo prima ancora che i pazienti notino i sintomi dell’infezione e che la malattia respiratoria si sviluppi. La ricerca richiederà tre mesi, dopodiché l’ospedale deciderà un’eventuale proroga.
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