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Gli olandesi rispettano le misure per frenare la diffusione del coronavirus; lo confermano i dati di un sondaggio effettuato su oltre 2.300 olandesi a cura di I&O Research e dell’Università di Twente. Il 99% degli intervistati ha dichiarato di mantenere la distanza di 1,5 metri, il 97% si lava le mani più spesso e il 93% resta a casa il più possibile, riferisce NOS. I risultati del sondaggio sono stati pubblicati poco prima di un fine settimana soleggiato nel quale il governo temeva che le folle si sarebbero nuovamente riversate su spiagge e parchi. “È estremamente importante attenerci agli accordi non solo durante la settimana, ma anche durante i fine settimana”, ha detto Rutte giovedì.
Secondo i ricercatori, le persone sono più propense ad aderire alle misure nel momento in cui le ritengono efficaci. È quindi importante che vengano fornite informazioni adeguate sul motivo per cui le misure di contenimento sono in atto. In linea di massima, la popolazione dei Paesi Bassi sostiene l’approccio olandese al coronavirus. L’88% delle persone si ritiene soddisfatto. Anche tra gli operatori sanitari, il 94% è soddisfatto e il 78% ritiene che le misure stiano andando abbastanza lontano. L’81% dei residenti nei Paesi Bassi ritiene improbabile che possano contrarre il coronavirus da soli. Il 38% pensa che contraendo il virus si ammaleranno gravemente. Le donne e i soggetti vulnerabili sono i più preoccupati. La metà degli olandesi ha dichiarato di rimproverare chi non rispetta le misure di contenimento.
Tre quarti della popolazione svolge “professioni cruciali” e non può smettere di lavorare. Operatori sanitari, insegnanti, persone nella catena di approvvigionamento alimentare, ecc., hanno affermato di sentirsi sufficientemente o più che sufficientemente apprezzati. Ricevono complimenti e ringraziamenti da pazienti, amici, clienti, conoscenti e vedono messaggi di supporto nei media. C’è molto sostegno da parte dei politici e della famiglia reale. Ma alcuni di loro si chiedono perché ci sia voluta una crisi per ottenere un tale riconoscimento e apprezzamento. “All’improvviso viene prestata attenzione al lavoro che altrimenti viene dato per scontato da molte persone”, ha detto un intervistato.
L’indagine mostra che quasi la metà dei giovani tra i 18 e i 24 anni si sente più sola a causa della crisi. Lo stesso vale per il 22% degli over 65. Secondo i ricercatori però, le misure di distanziamento stanno influenzando in modo più negativo la vita dei giovani che, essendo socialmente più attivi, soffrono di più la solitudine. Le persone anziane, invece, partecipano a un minor numero di attività, quindi le loro vite sono cambiate di meno.
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