di Elisa Battistella e Emma Pelizza
Come suggerisce TripAdvisor, la libreria Boycott Books è decisamente una delle “things to do in Amsterdam.” Fidandoci del consiglio, in un pomeriggio uggioso siamo andati a trovarli per saperne di più. Il nostro sguardo attonito una volta entrati nel negozio, non sembra essere poi così inusuale.
“Molte persone entrano in negozio, aprono tutti i libri ed infine escono, altri invece sanno esattamente cosa cercano”, ci racconta Rose, proprietaria della libreria. Lo stupore di fronte ai libri ospitati da Boycott è tanto perchè ogni pagina sembra una copertina: carica di colori, accompagnata da poche righe di testo oppure senza nemmeno la presenza di una lettera, come nel caso dei cosiddetti wordless o silence book. Fin dalla prima occhiata si può già capire che non si tratta di semplici libri con favole per bambini; “Selezioniamo tutto”, dice Rose. Infatti, non c’è posto tra le pareti della libreria Boycott Books per le storie ormai ripetute e stereotipate della principessa salvata dal principe azzurro.
La clientela è variegata: non sono solo genitori in cerca del regalo per il proprio figlio a frequentare il negozio ma anche illustratori ed artisti in generale in cerca di ispirazione. Rose e Jan, proprietari, organizzano serate dedicate agli illustratori, i quali spiegano le loro tecniche e il design editoriale utilizzato.
“Da agosto siamo anche una casa editrice, abbiamo pubblicato quattro libri in totale”, aggiunge Rose parlando della storia del book store, “finora si trattano di traduzioni, ma stiamo lavorando alla pubblicazione di progetti originali per il prossimo anno”.
Diventare una casa editrice era un obiettivo che i proprietari hanno sempre avuto, fin dall’apertura del negozio. La loro mission è quella di introdurre i bambini a questo genere di libri “abbiamo iniziato con il negozio online e poi abbiamo deciso di aprire due negozi fisici, quello a nord di Amsterdam è stato recentemente chiuso”; cosicché da potersi focalizzare anche sulla casa editrice.
“Abbiamo aperto il negozio fisico perché online c’è molta competizione e comunque un negozio fisico è migliore per la nostra attività”. La differenza tra scegliere un libro online e toccarlo con mano tra gli scaffali di una libreria, è sicuramente grande.
“Abbiamo notato una mancanza nel mercato editoriale olandese per l’infanzia, e volevamo introdurre i bambini ad un diverso genere di illustrazioni che si allontanasse dalle tipiche storie per bambini olandesi.” Sono sicuramente molto speciali e indescrivibili le illustrazioni dei libri presenti nel negozio.
“Credo che le immagini siano molti importanti per la stimolazione della fantasia nel bambino. Mi ricordo ancora i disegni dei libri che avevo da piccola e le sensazioni che provavo guardandole. Quindi sì, i libri illustrati sono fondamentali per rendere viva l’immaginazione dei più piccoli. Infatti, i genitori dovrebbero leggere ogni sera una storia della buonanotte al proprio figlio per introdurlo alla ritmica del linguaggio. Oltre alle parole però, anche le illustrazioni hanno la propria importanza”, racconta la proprietaria.
Rose spiega inoltre come sia interessante “vedere la differenza tra i libri di vari paesi perché si notano i tratti distintivi nello stile di ognuno. Ad esempio nelle illustrazioni dei libri provenienti dal sud Europa, come Portogallo e forse anche Italia, ci sono più forme geometriche; nel Regno Unito lo stile è più pulito mentre in Germania è più sperimentale.” Le illustrazioni quindi non sono importanti solo per la fantasia ma anche per la consapevolezza estetica nel bambino. “È bello quando i genitori vengono qui con i propri figli perché li abituano già da piccoli a differenti universi d’immagini provenienti da tutto il mondo. Molti clienti entrando nel negozio esclamano ‘Ah ma vendete libri d’artista!’ ma in realtà sono libri le cui immagini riescono a comunicare a tutti, non solo ad appassionati d’arte e bambini.”
Boycott ha partecipato a Beurs van Bijzondere Uitgevers, fiera dell’editoria indipendente ad Amsterdam. Durante l’evento, i visitatori hanno avuto occasione di sfogliare libri di ogni misura, genere e materiale. Dai più classici a quelli più articolati e da collezione. Rose confessa che non sapeva esattamente cosa aspettarsi da questo evento. Siamo andati a trovare Rose e Jan al loro stand, dove ci hanno detto che nonostante i partecipanti non rispecchiassero il loro target-millennials o persone tra 20-30 anni- la fiera è stata una buona occasione per farsi conoscere.
“La fiera concede alle case editrici indipendenti di presentarsi; anche perché è difficile partecipare nelle grandi fiere business to business per le piccole realtà editoriali.”
Boycott Books rimane una piccola realtà ma solo di dimensioni perché porta avanti un’obiettivo molto più grande: far conoscere il lato più artistico delle illustrazioni editoriali.