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Frontex in tribunale per la prima volta per un respingimento

Ggia, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

L’agenzia europea per il controllo delle frontiere Frontex sta affrontando per la prima volta, un procedimento contro un “push back”, il respingimento di migranti, considerato illegale dalla normativa internazionale, dice NOS.

Il tribunale europeo in Lussemburgo deve pronunciarsi sul caso di una famiglia siriana, assistita da avvocati olandesi, che ha intentato causa contro l’agenzia Ue. La famiglia ha cercato do raggiungere, nel 2016, l’Europa attraverso la Turchia: Ali, questo il nome del padre di famiglia, sua moglie e quattro figli, di età compresa tra 1 e 7 anni, ai tempi della fuga.

Il padre raconta ad NOS che l’imbarcazione dove erano stipati ha avuto problemi in mare dalla Turchia durante il viaggio verso l’Italia. Soccorsi e portati sull’isola greca di Leros, hanno sentito che avrebbero volato ad Atene. E invece, sono stati respinti in Turchia e portati in un campo profughi: dopo un tentativo ulteriore di fuga andato a vuoto, dice Ali, per paura di essere rispediti in Siria, sono rimasti -fino ad oggi- in un campo profughi in Iraq.

A questo respingimento, come ai tanti raccontati da altri migranti, Frontex avrebbe partecipato attivamente: l’agenzia trascurerebbe e coopererebbe persino con quei respingimenti, ad esempio dalla Grecia alla Turchia. Questi respingimenti sono spesso accompagnati da violenza, dice NOS.

Lo scorso anno l’OLAF, l’organismo di vigilanza europeo contro le frodi, ha pubblicato un rapporto critico su Frontex, che mostrava, tra le altre cose, che alti funzionari all’interno dell’agenzia mantenevano segreti i respingimenti. L’allora direttore si è dimesso.

Questo caso è unico, afferma Myrthe Wijnkoop, esperta di diritto dell’immigrazione presso il Clingendael Institute. “La maggior parte delle vittime dei respingimenti non risiede più in Europa, ma nei Paesi limitrofi o in Paesi di transito. Quindi non è facile stabilire contatti con l’assistenza legale o con organizzazioni che possono aiutare la famiglia”. Inoltre, è complesso fare causa a Frontex. “Avviare un procedimento presso il tribunale di Lussemburgo è molto complicato. Ci sono soglie di prova molto elevate”.

La corte europea dovrebbe pronunciarsi entro pochi mesi.

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