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Free range or not? I supermercati approfittano della febbre aviaria

I supermercati olandesi stanno capitalizzando maggiori profitti  a spese dei consumatori e degli allevatori di pollame, a causa dei problemi  causati dalla febbre aviaria, ha detto il sindacato degli allevatori di pollame NVP.

Le misure del governo per prevenire il problema prevedono che gli uccelli siano tenuti al chiuso per il tempo necessario affinché le uova non possano più essere etichettate come “ruspanti”. I supermercati, quindi, pagano circa il 35% in meno per le uova, ma le rivendono a prezzo pieno, ha scoperto il NVP.

“Il commercio equo non è qualcosa che interessa ai commercianti di uova e ai supermercati”, ha scritto l’NVP in un comunicato stampa. Secondo le norme Europee, le uova possono essere vendute come ruspanti se le galline sono tenute al chiuso per una durata non superiore alle 12 settimane, a causa del cattivo tempo o della minaccia della malattia.

Le galline sono state costrette in pollaio fin dal 9 Novembre e questo significa che lo stato delle uova è cambiato da “allevamento in libertà” ad “allevamento a terra”. Questo significa che sono state deposte da galline rimaste sempre al chiuso. I consumatori sono stati avvertiti grazie a delle etichette sulla confezione, ma stanno continuando a pagare lo stesso prezzo, dice l’NVP.

Il sindacato sta prendendo in considerazione azioni legali e spera che i consumatori mettano in discussione l’integrità dei supermercati e li forzino a trattare gli allevatori di pollame in maniera più equa.

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