Il via vai di clienti del barbiere PU-MA allaga le strade circostanti, nel cuore del Pijp di schiamazzi e risate; non che manchi il chiasso da quelle parti ma quello genuino da ‘micro-bottega’ del villaggio, è merce sempre più rara. All’ingresso un tappeto di ciuffi neri stesi al suolo fa da benvenuto al micro-cosmo di quartiere, tra ragazzi seduti a fare battute o giocare con il cellulare, signori con sguardo serio che passano intere giornate a giocare a schacchi e un gruppo di bimbi con il volto spalmato sulla tv a tutto volume. Scene d’altri tempi, anzi d’altra Amsterdam; coccolato dall’intimo caos familiare, il tocco professionale dell’hair dresser si conserva tra forbici e il rasoio, pronto a modellare qualche cresta o a disegnare forme strane sulle orme dei tattoos. Il proprietario del salone è Purcy Malone, giovane del Suriname, che ha imparato il mestiere poco dopo il suo arrivo in Olanda, nel ’94; tutta colpa di un amico che un giorno lo portò a tagliarsi i capelli da un barbiere, uno vero. In Suriname è tutto un po’ informale, qui tocca fare la gavetta, e farsi largo; di casa in casa, di barba in barba, dopo quasi 10 anni apre PU-MA.
Una storia simile è quella del proprietario di “The Friends”, William, originario del Ghana. Arriva in Olanda 30 anni fa ma sa riparare automobili, non spuntare capelli e rifinire barbe. Non c’é problema: anche lui fa gavetta a domicilio, si fa conoscere nel quartiere fino a diventare un professionista “in ogni tipo di taglio”, come tiene a precisarmi. Nel salone di William sono entrata in punta di piedi, e tra sguardi ostili (e incuriositi. Quante altre ragazze italiane con una macchina fotografica a tracolla, saranno entrate da William proponendo un servizio fotografico? Ho impressione poche). Riesco a strappare qualche posa da modello e un paio di sorrisi dorati. Penso che “The Friends”, come dice il nome, sia un posto per amici, e come in ogni gruppo di amici devi farti accettare piano piano.
Che poi, la lentezza, alla fine ripaga.
Testo e Photo Credit: Virginia Zoli