Mark Rutte non molla: al 72esimo giorno di negoziati infruttuosi e sfumate le due, le uniche due, combinazioni possibili per formare una maggioranza di governo con i numeri usciti dalle urne il premier si appresta a giocare la carta del “governo di minoranza”. L’ipotesi è stata annunciata dal negoziatore Edith Schippers, nella serata di giovedi, mentre esortava i partiti a cercare -ancora una volta- di scavalcare l’impasse nel quale versa la discussione.
Mercoledì, Rutte ha incontrato i leader del D66 Alexander Pechtold e del CDA Sybrand Buma, dice AD, dopo che il primo aveva chiuso la porta ad un’ipotesi di alleanza con il Christen Unie, una piccola formazione cristiano-sociale che avrebbe potuto prendere il posto della sinistra rosso-verde, dopo l’abbandono del tavolo delle trattative.
La formazione del governo è incentrata ora su un nucleo di partiti, ossia VVD, CDA e D66, con una o due altre formazioni che possano garantire una maggioranza su programmi diversi. Un governo di minoranza, quindi. Secondo il quotidiano AD, la situazione è tutta nelle mani di Mark Rutte, noto per l’abilità nel mettere insieme combinazioni impossibili.
I leader del partito incontreranno oggi, venerdi 26 maggio, il mediatore Edith Schippers. Martedì è previsto un dibattito parlamentare sullo stato della formazione.