I giorni di riflessione per i politici dell’Aia sono finiti, scrive NOS: oggi la formazione riprende ma nessuno sa come andare avanti. Riprenderanno gli incontri con i diciassette presidenti di gruppo nel cosiddetto Rooksalon della Kamer. Si torna, di fatto, al 18 marzo: il precedente incontro di questo tipo, il giorno dopo le elezioni, aveva portato alla nomina delle esploratrici Jorritsma e Ollongren.
Oggi si parla di nominare un informatore. Segue un dibattito parlamentare e secondo la Camera, la situazione che si è venuta a creare richiede “un informatore autorevole, indipendente e con maggiore distanza dalla politica attuale”.
Negli ultimi giorni ci sono state molte consultazioni telefoniche tra i presidenti di partito, compresi i protagonisti della scorsa settimana: Rutte, Kaag e Hoekstra. Il Minister van Staat Herman Tjeenk Willink, politico in pensione con molta autorevolezza, sembra il designato.
Il VVD, dopo lo scandalo degli appunti, ha mostrato di avere troppi conflitti irrisolti da affrontare. Secondo vari partiti, ciò che aveva fatto Rutte rappresentava il retaggio di una “vecchia cultura politica” in cui non si apprezzano personaggi critici come il deputato Omtzigt. Una cultura che in ultima analisi può contribuire all’emergere di questioni come lo scandalo dei sussidi.
Anche se il voto di sfiducia ha fallito, in molti vorrebbero che Rutte se ne andasse: il leader del partito ChristenUnie Segers ha detto sabato di non voler partecipare ad un nuovo governo. E per quanto sia difficile, un governo senza Rutte è possibile.
Il VVD fa muro, dice l’opinionista NOS Guus Dietvorst ma il problema interno è che non hanno un successore nel partito. Senza VVD e senza PVV, rimane solo una combinazione con almeno 7 partiti (D66 / CDA / SP / PvdA / GroenLinks / PvdD / CU sembra l’unica possibile ma non auspicabile) oppure un governo di minoranza.
Il rischio di nuove elezioni, poi, non è del tutto escluso.