Nei colloqui per la formazione del nuovo governo, la situazione rimane tesa: il leader dei cristiano democratici CDA, Sybrand Buma chiede “responsabilità” alle parti. Il riferimento è al veto opposto dai socialisti a qualunque coalizione con la presenza del VVD, il partito liberale di Mark Rutte.
Buma ha suggerito che Schippers invitasse a discutere VVD, CDA, D66 e SP. “Penso che sia la combinazione più logica”, ha detto. Ma il leader SP Emile Roemer si rifiuta ancora di considerare l’ipotesi per la presenza dei liberali. Piuttosto, ha rilanciato il segretario socialista, Edith Schippers -la negoziatrice incaricata di esplorare le ipotesi sul tavolo- dovrebbe convocare un tavolo con cristiani, liberaldemocratici e socialisti senza il partito del premier con l’aggiunta di GroenLinks, PvdA e ChristenUnie. Un governo a sei.
No tassativo dei cristiano-democratici: “Quel gabinetto di sei partiti esiste solo nella testa di Emile Roemer, e non aiuta i Paesi Bassi”.
Lo scenario più probabile è che gli altri tre parti continueranno le discussioni con il ChristenUnie, secondo NU.nl. Ma il leader di D66 Alexander Pechtold non è molto sicuro che il dibattito andrà da qualche parte “Farò degli sforzi seri ma vedo poche possibilità di riuscita”, ha detto Pechtold.