Foam X Hydra, presente dal 17 marzo al 14 maggio presso il Museo della Fotografia di Amsterdam, è la prima di tre collaborazioni che si terranno nel 2017 e che avranno la fotografia locale come oggetto di ricerca. Ad inaugurare l’iniziativa, i lavori dei due giovani fotografi Nelson Morales e Diego Moreno, che mettono in scena la questione dell’identità dopo un’attenta e personale esplorazione del Messico e delle origini dei costumi nel loro luogo natio.
Nella sua serie “I guardiani della memoria”, Diego Moreno riprende la tradizione dei “Panzudos Mercedarios”. Guardiani del quartiere de La Merced a San Cristóbal de Las Casas, dove il fotografo è nato, i Panzudos rappresentano il peccato: più sono i peccati da espiare e più sono brutti e ingombranti i loro costumi.
Diego Moreno trasporta queste figure in uno spazio domestico, luogo tutt’altro che ameno, e le affianca alla figura di sua zia da sempre assente dagli album fotografici di famiglia ed esclusa dalle dinamiche familiari. Mentre tutti gli altri volevano cancellarla dalla memoria, Diego la rimette al suo posto in quanto tassello imprescindibile dell’identità familiare. Ecco che nascono le sue foto colorate e oscure allo stesso tempo, dove figure mostruose vestite a festa, fissano lo spettatore. La creatura mostruosa, sempre al centro del fotogramma, ha alle proprie spalle uno sfondo, i cui colori aderiscono perfettamente ai toni dei pomposi vestiti.
Diversa, ma non troppo la serie “Muxhes” di Nelson Morales. I Muxhes sono una tradizione ormai consolidata e accettata di uomini che si travestono da donne e assumono ruoli femminili nella società degli Zapotechi. Lo stato dell’Oaxaca, dal quale Nelson proviene, accetta l’omosessualità e addirittura la considera una “benedizione”. Le foto del giovane messicano sono appariscenti e provocanti, così come lo sono le pose dei soggetti rappresentati. Intimo, rossetti rossi e corpi semi-nudi sono i costumi di scena e vengono utilizzati da Nelson Morales per rilanciare la questione della sessualità, sempre in bilico tra il politically correct e le percezioni personali di ciascun individuo.
Entrambi i fotografi, seppur appartenenti alle nuove generazioni, non si scordano da dove provengono e sono sempre alla ricerca di nuovi spunti per il loro lavoro, partendo però dalle radici più profonde del loro territorio.