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“Fischiare in strada” ad una donna è “libertà d’espressione”: uomo di Rotterdam assolto dalla corte d’appello

A Rotterdam, le persone colpevoli di molestie in strada, con il cosiddetto cat calling, non possono essere punite. Proibire tutto ciò andrebbe contro la libertà d’espressione, riporta RTL Nieuws sulla base di una sentenza della corte d’appello di Den Haag in merito al caso di un residente di Rotterdam di 36 anni, accusato di aver molestato e intimidito delle donne per strada.

Secondo il tribunale di primo grado, l’uomo era stato ritenuto colpevole di aver  molestato tre donne rivolgendosi a loro con un linguaggio sessualmente esplicito ma per la corte d’appello non è perseguibile per le sue azioni perchè la normativa comunale non sarebbe particolarmente specifica ma soprattutto, perchè fischiare sarebbe “libertà d’espressione”: per il giudice la differenza tra esprimere concetti verbalmente e con gesti non è tanto marcata da giustificare trattamenti diversi. Nella sentenza, i togati hanno commentato -inoltre- che in alcune zone di Rotterdam non tutti hanno conoscenza dell’olandese perfetta e che i codici culturali nella comunicazione verbale di alcune persone, sarebbero diversi da altre.

Il governo parla di includere questo tipo di molestie tra quelle sanzionabili civilmente, ma ciò potrebbe avvenire solo con un cambio alla legge. Il comune di Rotterdam ha chiesto un incontro con Den Haag per discutere della questione. Crediamo che tutti dovrebbero potersi muovere in sicurezza e indisturbati per strada, indipendentemente dall’aspetto”.

“Stiamo studiando la sentenza e torneremo più avanti sulle conseguenze per la politica di Amsterdam”, ha detto la portavoce della sindaca Femke Halsema; la capitale ha adottato una normativa simile a quella di Rotterdam. Per l’anno prossimo è prevista una campagna con l’obiettivo di combattere le molestie.

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