Il governo fiammingo è in una profonda crisi. Non c’era accordo sull’azoto, ma N-VA e Open Vld hanno sostenuto una nota di principio che ha concluso i negoziati domenica sera. Cosa dice il documento cruciale, al quale il partner di coalizione CD&V continua a opporsi?
In sostanza, non si discosta molto dal piano sull’azoto che il governo fiammingo aveva già messo sul tavolo lo scorso anno. “Le misure centrali sono rimaste intatte”, afferma David De Pue, ricercatore dell’Istituto per la ricerca sull’agricoltura, la pesca e l’alimentazione (ILVO) a ‘De Wereld Today’ su Radio 1 di VRT. “La riduzione delle emissioni in vari settori, il rischio di chiusura per alcune aziende, la distinzione tra agricoltura e industria: tutto questo c’è ancora”.
Lo 0,025 percento, lo standard di emissione per l’agricoltura è ancora più severo dell’1 percento per l’industria: la distinzione fatta per questo nel memorandum è “giuridicamente corretta”, dice il ricercatore. Secondo De Pue, ci sono -tuttavia- argomenti a favore e contro.
Per i suini e il pollame, entro il 2030 ci deve essere circa il 60 percento in meno di emissioni, per i bovini dal 15 al 20%. Intatti gli elementi, diversa la scadenza: i “grandi inquinatori” in una lista nera dovranno chiudere. Quando? Si negozia per una chiusura nel 2030 e non nel 2035 come vorrebbe il governo ma un’altra spina nel fianco è cosa, effettivamente, accadrà al settore dopo il 2030. Questo, nessuno lo sa.
Ma la bozza non è giuridicamente vincolante, dice VRT.