E’ bastato un semplice striscione contro la monarchia a far scattare le manette a due studenti. E’ quanto successo giovedi 25 a Amsterdam durante la commemorazione del 75° anniversario dello sciopero del febbraio 1941, tenutasi di fronte al monumento De Dokwerker che lo ricorda. Lo striscione criticava sia l’ambiguità della casa reale Oranje durante l’occupazione tedesca sia l’ipocrisia dei successori che, secondo i contestatori, hanno tentato di anno in anno di appropriarsi del ricordo dello sciopero del 1941 contro l’occupante nazista e in solidarietà con gli ebrei. Come qualche mese fa, quando un attivista era stato arrestato per aver pronunciato le parole “fuck de koning”, è stata l’inequivocabile chiusa dello striscione “fuck monarchisme” a spingere gli agenti a intervenire. Le manette, a detta degli agenti, sarebbero però scattate solo perchè gli studenti non avevano con loro documenti di identificazione. Nessuna censura insomma. Anche in occasione della commemorazione di uno degli eventi più importanti della Resistenza olandese, quindi, la libertà di espressione sembra trovare un limite non scritto nella istituzione monarchica. Si può dire di tutto in Olanda, purchè non riguardi la casa reale la cui storia secolare, non appena si scava più a fondo, nasconde più ombre che luci.