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Il museo Foam ad Amsterdam ospiterà la mostra ‘Extendable Ears’ fino al 5 aprile. Il progetto presenta i dati raccolti dall’artista taiwanese Sheng-Wen Lo. Il giovane fotografo si è sottoposto ad onde ad alta frequenza per un mese intero, cercando di analizzare gli effetti causati. Animali come gatti, cani, pipistrelli e insetti hanno tutti un’esperienza diversa del suono rispetto agli umani. Con la mostra, si vuole mettere in risalto la soggettività dei rumori e di come questi vengano percepiti.
In molti suoi progetti, Sheng-Wen Lo analizza il legame tra umani e non-umani nella società contemporanea. In particolare, per Extendable Ears ha creato un dispositivo che permette di sentire gli ultrasuoni non udibili alle persone. Molti forse non sanno che alcuni di questi suoni prodotti dagli umani sono nocivi per gli animali. Il fotografo ha indossato questo dispositivo per un mese intero senza mai toglierlo. Ha poi raccolta la sua esperienza in fotografie e video. Particolarmente interessanti sono gli effetti che gli ultrasuoni hanno provocato sui suoi sogni. Alla mostra sono infatti anche presenti le scansioni del diario dei sogni, che mostrano come questi siano cambiati molto rispetto a quelli che l’artista era solito fare.
Sheng-Wen Lo è nato a Taiwan nel 1987. Oggi è un’artista residente alla Rijksakademie ad Amsterdam. Dopo aver completato gli studi in Olanda, laureandosi in fotografia alla St Joost, Lo è diventato il direttore creativo per Lightbox, un centro di fotografia contemporanea a Taipei. I suoi lavori più recenti sono stati presentati al EYE Filmmuseum, al World Press Photo, al BredaPhoto, e in vari festival di fotografia nei Paesi Bassi.
Da sempre il suo interesse principale è stato il legame tra animali e umani. Secondo il fotografo, nei rapporti che si instaurano specialmente tra persone e i loro animali domestici, emergono i valori e gli atteggiamenti delle persone rispetto al mondo che le circonda. Il punto di partenza dei suoi progetti risiede quindi sempre nelle esperienze quotidiane in una società di consumo. Nella mostra ‘Extendable Ears’, non è quindi fondamentale il risultato dell’esperimento, ma piuttosto la presa di coscienza di come gli animali vivono nella nostra società.
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