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Everything OK not OK: il lato oscuro della Georgia

CoverPic@Vladimer Shioshvili

La capitale della Georgia, Tbilisi, è una città più interessante di quanto si possa pensare. Ogni anno, infatti, attrae da tutto il mondo persone per la scena techno e per la settimana della moda. Inoltre lo stilista georgiano Demna Gvasalia sta influenzando una nuova generazione di artisti. Il fotografo olandese Piet Oosterbeek ha documentato questo scenario con una serie di fotografie in esposizione presso MELKWEG fino al 1 febbraio. La mostra si intitola Everything OK not OK.

Lo scopo principale della mostra è quello di raccontare giovani ragazzi e ragazze che vorrebbero esprimere liberamente la propria identità, in questo nuovo clima che caratterizza la città, senza però riuscirvi completamente. La Georgia è un paese dell’ex blocco sovietico dove domina la religione ortodossa più intransigente: appartenenti alla comunità LGBTQI+ o semplici ragazzi con tatuaggi e piercing sono duramente insultati e perseguitati da vicini e famigliari. Nelle fotografie di Oosterbeek l’architettura sovietica rappresenta lo sfondo dove questi ragazzi e ragazze cercano di essere se stessi ma anche la simbolica prigione fatta di moralismi.

In questo contesto, la notte è il periodo migliore per potersi muovere, protetti dall’oscurità. Proprio il lato oscuro del paese Oosterbeek cerca di mostrare, al di là dei riflettori intorno alla settimana della moda e delle manifestazioni techno. Un paese dove avere solo un tatuaggio è una grande conquista di libertà ma anche una grave fonte di preoccupazioni. Nonostante tutto, la speranza e la voglia di libertà emergono da questi scatti, grazie alla voglia di lottare che anima le nuove generazioni.

 

 

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