Il governo, alla fine, ha fatto ricorso contro la condanna di una corte dell’Aja del 24 giugno scorso, che obbliga l’Olanda a ridurre le emissioni di gas serra del 25% entro il 2020. Un compromesso, quello alla Camera Bassa, che vedrà a breve la discussione di misure per la riduzione dei gas nocivi secondo quanto affermato dai laburisti del PvdA.
Anche per questo, secondo quanto riportato da Nos, la maggioranza della Kamer appoggerebbe la decisione di ricorrere in appello, con il VVD che avrebbe definito “strana” la sentenza della corte appellandosi ancora una volta alla separazione dei poteri.
Per i laburisti, invece, la decisione sebbene non necessaria non porterà a una crisi di governo. Il portavoce Jan Vos ha infatti confermato: “essendo la prima volta che una corte interviene in questo modo in materia di cambiamento climatico, dobbiamo capire come la sentenza si inserisce nel nostro sistema legale.”
Indignati i GroenLinks, il cui leader Klaver accusa il governo di temporeggiare, mentre per il D66 “è un peccato che che VVD e PvdA aspettino la decisione di un tribunale per trattare del problema climatico”. Anche l’Unione Cristiana (ChristenUnie) è parsa piuttosto critica: intervistata da Nos, la portavoce Dik-Faber ha definito “assolutamente insufficiente” la soluzione di compromesso disegnata dai partiti di maggioranza.
L’associazione di cittadini Urgenda, promotrice la class action contro i Paesi Bassi, esprime intanto massima fiducia negli sviluppi legali della vicenda.