Il leader del Partito Socialista . Emile Roemer, esclude che il suo partito, dopo le elezioni del 15 marzo, possa formare un governo con i liberali del VVD. Roemer ha detto Sabato in un’intervista con il quotidiano Parool, che un governo con i liberali è probabile come una fusione tra Ajax e Feyenoord.
Uno degli assessori socialisti di Amsterdam, Arjan Vliegenthart, aveva detto al quotidiano della capitale che l’esperimento di coalizione in città -dove l’SP amministra insieme a VVD e D66- non è ripetibile su scala nazionale.
Il leader della sinistra olandese non esclude a priori, alcuna alleanza, come è tradizione per la politica olandese. A parte, ovviamente, la destra populista del PVV e ora anche la destra liberale del VVD.
Le differenze con i liberali sono, a detta di Roemer, incolmabili. “I loro punti chiave sono così diametralmente opposti ai nostri che è impossibile per noi immaginare la collaborazione in un governo”. Soprattutto per sanità ed economia, le distanze sarebbero siderali: “Il VVD vuole più mercato e meno governo. L’SP crede nella cooperazione collettiva. Come possiamo, quindi, arrivare ad un accordo? ”
Roemer non pensa che, escludendo il VVD, si metta -di fatto- fuorigioco dalla partecipazione ad un esecutivo: “Invito le altre parti , quantomeno sul piano della credibilità, a lavorare per escludere il VVD dai negoziati.” Roemer vorrebbe una coalizione progressista che, secondo lui, ha i numeri per stare in piedi anche senza la destra.