Il governo olandese sta lavorando a nuovi meccanismi per far pagare alle multinazionali la loro giusta quota di tasse, dopo le critiche ricevute al pacchetto di misure presentate. In molti, infatti, considerano deboli i provvedimenti pensati dall’esecutivo.
Decine di multinazionali usano i Paesi Bassi per il generoso trattamento dell’erario per le casse delle corporations ma la gente comune -che ha sofferto le conseguenze della crisi economica- chiede che il governo intervenga.
Il parlamento ha votato martedì per istituire una commissione di esperti per esaminare come far pagare alle multinazionali uno share più equo di imposte dopo che la Shell, ha recentemente riconosciuto di aver pagato praticamente nessuna tassa nel 2018.
Il dibattito parlamentare, al quale è intervenuto -in audizione- il CEO della multinazionale anglo-olandese è stato convocato dal partito cristianodemocratico CDA. Shell ha rifiutato anche al parlamento, di fornire dettagli sull’accordo fiscale con raggiunto con l’esecutivo.
L’esecutivo si è impegnato soprattutto ad eliminare l’immagine fosca che si è creata intorno agli accordi fiscali. Il sottosegretario alle finanze Snel si rivolgerà alle multinazionali delle “cassette postali” impnendo una tassa per scoraggiare i 22 miliardi di euro di pagamenti di royalties che si spostano attraverso i Paesi Bassi, principalmente verso le Bermuda.
Ma l’opposizione ritiene le misure altamente simboliche e Paul Tang, eurodeputato, ha affermato a Reuters che in realtà, è previsto un progressivo abbassamento dell’aliquota fiscale principale delle società al 20,5% nel 2021.
Anche Philips e Akzo Nobel hanno dichiarato all’audizione parlamentare che nel 2018 praticamente non hanno pagato tasse. Unilever, ha pagato un modesto importo di 30 milioni di euro.