di Paola Macrì
Ricordate tutti il pop-up store Ekoplaza-Lab? Il primo supermercato a dire addio alla plastica.
Al suo interno, un intero settore dedicato ai prodotti plastic-free; 1370 referenze, il cui packaging è completamente privo di plastica e offre in alternativa l’uso di innovativi materiali biodegradabili o in vetro, o metallo e altri materiali riciclabili al 100%. D’altronde gli involucri vengono utilizzati solo per pochi giorni, ma da un paio di secoli a questa parte sono diventati il nemico pubblico numero uno per l’ambiente.
Finita la festa, mezzo mondo si è dimenticato del negozio delle meraviglie. Ma non noi. Come andrà, a distanza di qualche mese quella che è stata salutata come la rivoluzione copernicana nel mercato alimentare bio?
Soprattutto questo modello puo’ attecchire nel settore della grande distribuzione? Incuriositi, siamo andati all’Ekoplaza (catena di negozi di alimentari biologici) in Jan Pieter Heijestraat, e abbiamo iniziato la nostra escursione tra gli scaffali, alla ricerca dei ‘senza plastica’. E qui la sorpresa, il plastic-free sembra fuggito dal negozio. Che fare? Meglio rivolgersi ad un commesso.
Ekoplaza Lab non c’è più; sembra essere svanito nel nulla a quanto pare, ma parlando con il commesso scopriamo di non essere i soli a non avere idea di dove sia finito lo store delle meraviglie. Anzi, noi quantomeno eravamo a conoscenza del fatto che sia esistito, il commesso no. Lo avremo sognato? A svelare l’arcano ci pensa il manager: “Ekoplaza-Lab? non era un supermercato, era solo un evento durato un paio di settimane”. Ci spiace deludere le vostre (e nostre) aspettative. Quello che sembrava il lancio di un nuovo concept, l’ inizio di una nuova era, potrebbe essere niente più che l’ennesimo caso di greenwashing.