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#eggsgate Fipronil, allarmismo e danni milionari: la ricetta dello scandalo estivo olandese

di Riccardo Aulico

 

Sembra aver assunto tutti i tratti distintivi di uno scandalo la vicenda relativa alle uova contaminate che in queste calde giornate di agosto sta causando un certo scompiglio nei Paesi Bassi e poi nell’Europa centro-settentrionale. Molta la confusione, troppa l’incertezza mostrata dalle tante istituzioni

Tutto a posto e niente in ordine

Tutto è iniziato lo scorso 31 luglio con un avviso da parte di NVWA l’istituto olandese per la salute dei consumatori: sarebbero state rilevate alte concentrazioni di Fipronil in alcune partite di uova.

Di cosa si tratta con precisione? Il Fipronil, il cui nome scientifico completo è fluocianobenpirazolo, è un insetticida utilizzato per inibire l’attività del sistema nervoso degli insetti. Questa sostanza viene utilizzata negli antiparassitari per animali mentre il suo utilizzo è vietato nel settore alimentare poiché se assunto in grandi quantità da esseri umani può portare a gravi danni, specialmente al fegato, ai reni e alla ghiandola tiroidea.

Sarebbero più di 180 le aziende avicole finite sotto osservazione da parte delle autorità dopo che l’NVWA aveva inizialmente ristretto il raggio a  7 società. Ma

L’autorità sconsiglia, i supermercati ritirano le uova

Prima della fine di luglio solo un codice aziendale era stato identificato come potenzialmente pericoloso, ma nei primi giorni di agosto la NVWA ha ampliato la lista aggiungendone altri 17 

La compagnia al centro della bufera è ChickFriend, un’impresa specializzata nella pulizia dei cortili e degli spazi abitati da polli e galline: a detta di alcuni organi di informazione come il Volkskrant, da più di un anno trattava le uova con il pesticida incriminato, acquistato da un produttore belga che avrebbe aggiunto Fipronil ad insaputa della società olandese.

Le indagini sulla provenienza delle uova ad alta concentrazione di Fipronil è arrivata oltre la frontiera olandese: dopo la segnalazione di NWVA milioni di uova, infatti, sono state ritirate dagli scaffali anche in Germania, Svizzera e Belgio. L’Olanda è il più grande esportatore di uova in Europa e uno dei principali al mondo.

Intanto, catene quali ALDI ed Albert Hein hanno ritirato, in via precauzionale, l’intero stock in vendita.

In Belgio sapevano

In un negozio della catena AH un cartello spiega perchè lo stock di uova è stato rimosso

Le autorità del Belgio, secondo la BBC, avrebbero saputo della vicenda già da giugno. Perchè non hanno condiviso l’informazione? Stando alla tv britannica per tutelare l’indagine per frode scaturita dalla scoperta nell’uso del pesticida. Dal Belgio, inoltre, sarebbe arrivata la prima vera notifica al sistema di allerta rapido europeo (Rasff) risalente allo scorso 20 luglio.

 

La pessima comunicazione dell’autorità

Anche la NVWA è finita al centro delle polemiche per via dell’allarmismo, definito “ingiustificato” dalla comunità scientifica, creato intorno all’accaduto: l’autorità aveva inizialmente affermato, anche a 31mag che non vi era alcun pericolo per la salute umana sconsigliando solo le uova con alcuni codici specifici. Man mano che l’inchiesta si allargava, però, l’avviso è stato esteso a tutta la produzione creando ancora più confusione e preoccupazione intorno alla vicenda.

Il parlamento olandese non ha comunque gradito la gestione della crisi, che oltre ad aver già comportato delle perdite per milioni di euro nel settore della distribuzione ha scalfito notevolmente l’immagine e la qualità del mercato olandese tra i principali esportatori in Europa, e l’argomento sarà dibattuto dopo la pausa estiva.

Nel frattempo le indagini proseguono: attualmente è in corso l’analisi di altri 600 campioni che dovrebbe concludersi entro questa settimana,  e lo scandalo potrebbe assumere dimensioni ancora più grandi: come evidenziato dal giornale Trouw, infatti, una o più delle compagnie finite nell’occhio del ciclone potrebbero aver avuto clienti nel Regno Unito, in Francia ed anche in Polonia. In Italia il Ministero della Salute ha, invece, già fatto sapere che in seguito alle ricerche a campione effettuate sul territorio “non risultano distribuite in Italia le uova contaminate con Fipronil” come riportato da Agi.

Intanto la Commissione Europea invita alla calma e attraverso la sua portavoce, Anna-Kaisa Itkonen, ha comunicato alla stampa che la situazione è perfettamente sotto controllo.

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