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I rilassamenti hanno portato solo ad una “limitata normalità”, osserva NOS, che si pone il quesito: il picco è stato raggiunto e superato?Due settimane fa, il direttore di RIVM Jaap van Dissel ha affermato che il plateau in termini di ricoveri ospedalieri era stato raggiunto e che una netta diminuzione sarebbe stata probabilmente visibile all’inizio di maggio. Ormai ci siamo ma il picco è davvero raggiunto?
L’analista di dati Yorick Bleijenberg, che tiene traccia di tutti i dati Covid su base giornaliera, afferma che è ancora questione di tempo per esaminarli: “Non possiamo fare affidamento sul numero di nuovi contagi. Possiamo vedere una diminuzuione la scorsa settimana, ma probabilmente abbiamo avuto un “effetto Kingsday” con meno persone che si sono sottoposte a test “, dice l’esperto. Inoltre, durante il fine settimana si sono verificati malfunzionamenti nei sistemi GGD, a seguito dei quali sono state segnalate meno infezioni.
Da aprile, OMT basa il calo della curva su nuovi parametri che seguono i ricoveri e non i contagi. Il rilassamento è giustificato se il numero medio di nuove ammissioni in entrambi i reparti è inferiore di almeno il 10% rispetto a una settimana prima, secondo l’OMT. Ogni nuovo passaggio può essere eseguito se in seguito è stata ottenuta un’altra riduzione del 10% ma preferibilmente del 15%. Ovviamente si tratta di consigli che il governo può ignorare.
Ieri la media di sette giorni del numero di nuovi ricoveri nei reparti infermieristici era di 260, una settimana prima era di 263. Per la terapia intensiva la media di sette giorni era di 48, rispetto ai 46 di una settimana prima. Non ancora la diminuzione media del 10%, meno che mai del 15%, che l’OMT auspica, dice NOS.
Secondo l’epidemiologa Alma Tostmann del Radboudumc di Nijmegen, il calo di ricoveri di metà aprile si è annullato alla fine. Al momento assistiamo ancora a fluttuazioni, dice a NOS, ma certamente no ad un calo.
Gli esperti sono positivi per un fatto: il tempo sta migliorando e si va avanti spediti con le vaccinazioni anche se, l’impatto sul numero di ricoveri di chi è immune, si ha solo a distanza di qualche settimana.
C’è poi un altro aspetto da considerare: chi finisce in terapia intensiva ci passa in media tre settimane e quindi, anche se il numero di nuovi ricoveri diminuisce, l’occupazione ospedaliera non diminuisce immediatamente.