FaceMePLS from The Hague, The Netherlands, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
A Dublino, come a Londra, la musica in strada, in luoghi designati è la norma. Ad Amsterdam, il fenomeno è quasi scomparso da quando non è più permesso suonare con amplificatori: “La musica di strada ad Amsterdam è vista solo come qualcosa per i turisti”, dice al Parool il musicista olandese-indonesiano Jacob Koopman.
Non è un caso che la scena musicale di strada di Dublino sia famosa sia tra gli appassionati che tra i musicisti. Per molti artisti irlandesi, suonare per le strade della capitale è stato un trampolino di lancio ma nella capitale olandese, da quando è stata vietata la riproduzione amplificata rimane davvero poco della musica di strada.
Qualche esibizione qua e là, come sotto il passaggio del Rijksmuseum. Koopman racconta di quanto fosse appassionante suonare ad Amsterdam, prima del divieto. Ma ora è diverso: “Ad Amsterdam la gente non sembra apprezzare molto la cultura della musica di strada ed è un vero peccato”, dice Koopman. “È visto come qualcosa solo per i turisti”.
Naturalmente, non tutti a Dublino sono felicissimi per la musica in strada: dal 2016, le regole sono diventate rigide anche li. D’altronde non tutti facevano salti di gioia all’idea di sentire Zombie dei Cranberries 100 volte al giorno, da almeno 50 musicisti diversi, dice il Parool.
A Dublino è consentito suonare solo in aree designate tra le 11:00 e le 23:00. È consentita la riproduzione amplificata, ma non più forte di 80 decibel, e le basi musicali di accompagnamento sono vietate. Non esistono commissioni di valutazione e di fatto, chiunque può acquistare una licenza per circa 90e l’anno.