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Donatore di sperma “seriale” (550 figli) dice al tribunale di voler rallentare. Ma non si fermerà

Il “donatore di seme seriale” Jonathan M. è già “meno attivo”, ma vuole poter donare, dice NOS:  disponibile a non fare più pubblicità come donatore di sperma, non accetta -tuttavia- di dare uno stop definitivo alla sua attività. Se  le persone lo avvicinano con il desiderio di avere figli, vuole la libertà di dire “sì” avrebbe detto Jonathan M. ad un tribunale all’Aia. Il “donatore di sperma seriale” di 41 anni è stato oggetto di un procedimento promosso da Stichting Donorkind e da una madre che ha avuto un figlio da lui. 

Entrambi chiedono che M. smetta immediatamente di donare sperma a nuovi futuri genitori. Secondo l’associazione avrebbe già circa 550 bambini: la Donorkind e la madre vogliono anche una panoramica di tutte le cliniche in cui M. ha donato in tutto il mondo. Lo sperma di M. che è ancora conservato in Olanda dovrebbe essere distrutto per quanto li riguarda, ad eccezione di quello già riservato a futuri genitori.

Nei Paesi Bassi, un donatore può utilizzare il suo seme per generare un massimo di 25 figli con un massimo di 12 madri ma le linee guida sono facili da aggirare perché le cliniche per la fertilità olandesi non condividono la registrazione tra loro. La Camera dei Rappresentanti ha discusso l’opportunità di aprire un database nazionale dei donatori di sperma.

Secondo la madre che ha avviato il procedimento, M. aveva promesso che non avrebbe avuto più di 25 figli ma ha scoperto nel 2019 tramite un articolo sull’AD che ne aveva già molti di più. M. ha ammesso in tribunale di aver mentito sul quel numero ma lo avrebbe fatto in buona fede. Secondo il suo avvocato, il rischio di consanguineità nei figli di donatori noti è minore che nei figli di donatori anonimi.   Quando gli è stato chiesto dal giudice come M. immagina una famiglia con 550 figli, ha risposto: “È un concetto nuovo, e sta a noi plasmarlo. La domanda è anche: è necessario relazionarsi con tutti gli altri bambini ?”

Secondo il suo avvocato, M. ha buoni contatti con molti genitori e figli. Ad esempio, sarebbe stato presente a comunioni, feste di fine anno scolastico, concerti; qualcuno di loro gli avrebbe persino mandato dei lavori fatti a scuola. In ogni caso, il super donatore non sembra interessato a smettere: se glielo dovessero chiedere, non direbbe di no.

Il giudice si pronuncerà il 28 aprile.

Image by jcomp on Freepik

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