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Direttiva Copyright, no dal Parlamento Europeo. Testo da riscrivere, esultano le associazioni

Il Parlamento europeo dice no alla controversa proposta di riforma del copyright che ha sollevato un polverone nelle ultime settimane.

Con 318 voti contrari e 278 a favore, l’aula di Strasburgo ha rimandato il testo della direttiva al Comitato giuridico UE (JURI) che il 20 giugno scorso aveva licenziato il testo con una risicata maggioranza.

Esultano i gruppi e le associazioni che avevano denunciato fin dall’inizio i rischi per la democrazia digitale e il pericolo che dietro la volontà di rafforzare i diritti dei creativi indipendenti ci fosse l’obiettivo di mettere un bavaglio alla rete.

Entusiasmo soprattutto da Julia Reda, europarlamentare del Partito Pirata che da quasi 2 anni conduce una battaglia contro la direttiva.

Il testo dovrà tornare ora nel Comitato dal quale era stato licenziato e la Commissione dovrà attendere settembre per avere, nuovamente, la possibilità di aprire negoziati sulla questione.

Delusione dal commissario al mercato unico digitale, Andrus Ansip, che chiede ora di riaprire la discussione.

 

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