Il Parlamento europeo dice no alla controversa proposta di riforma del copyright che ha sollevato un polverone nelle ultime settimane.
Con 318 voti contrari e 278 a favore, l’aula di Strasburgo ha rimandato il testo della direttiva al Comitato giuridico UE (JURI) che il 20 giugno scorso aveva licenziato il testo con una risicata maggioranza.
Esultano i gruppi e le associazioni che avevano denunciato fin dall’inizio i rischi per la democrazia digitale e il pericolo che dietro la volontà di rafforzare i diritti dei creativi indipendenti ci fosse l’obiettivo di mettere un bavaglio alla rete.
Entusiasmo soprattutto da Julia Reda, europarlamentare del Partito Pirata che da quasi 2 anni conduce una battaglia contro la direttiva.
Great success: Your protests have worked! The European Parliament has sent the copyright law back to the drawing board. All MEPs will get to vote on #uploadfilters and the #linktax September 10–13. Now let’s keep up the pressure to make sure we #SaveYourInternet! pic.twitter.com/VwqAgH0Xs5
— Julia Reda (@Senficon) July 5, 2018
Il testo dovrà tornare ora nel Comitato dal quale era stato licenziato e la Commissione dovrà attendere settembre per avere, nuovamente, la possibilità di aprire negoziati sulla questione.
Delusione dal commissario al mercato unico digitale, Andrus Ansip, che chiede ora di riaprire la discussione.
#EPplenary re-opens #copyright position before talks w/ council. I’ll do utmost to support #EP find compromise along initial reform aims: 1) fair remuneration of artists & support cultural sector, 2) safeguard free online debate & creation 3) space for #digitaleconomy to innovate
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) July 5, 2018