In media ogni residente in Olanda ha gettato nella spazzatura circa 41 kg di cibo: 15% in meno rispetto al 2010 quando la media pro capite si aggirava sui 48 kg. Questo quanto è emerso dalla ricerca commissionata dal Ministero dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Ambiente, ricerca che è già sotto esame della Tweede Kamer.
Il pane è l’alimento con il più altro livello di spreco: mediamente ogni olandese ne ha scartato 9 kg all’anno. In complesso, nell’ultimo anno, sono stati sprecati 700 milioni di kg di cibo commestibile, una media di 145 euro all’anno a persona. Sono invece 57 i litri di liquidi (come caffè ed il tè, ndr.) sprecati in media a persona.
Se consideriamo l’intera filiera, la maggior parte degli sprechi si registrano nell’ultimo anello della catena, ovvero i consumatori, responsabili del 30% degli sprechi. Seguono il settore agricolo, quello di produzione e di deposito e i negozi di alimentari.
“Si tratta di una riduzione degli sprechi troppo piccola per parlare di una frenata significativa”, questa la risposa del Milieu Centraal, ente di ricerca sull’ambiente. Non troppo soddisfatto è sembrato, infatti, anche lo stesso ministro Martijn van Dam che ha così commentato i risultati della ricerca: “Dobbiamo diminuire ancora gli sprechi e possiamo farlo solo in sinergia tra governo, imprese e consumatori”.
Tra gli obiettivi principali per il futuro quello di una regolamentazione più intelligente sulle date di scadenza di alcuni alimenti, come caffè, riso e pasta, che spesso vengono gettati via perché ritenuti scaduti, quando potrebbero essere ancora consumati.