In Olanda un numero sempre maggiore di gentori denuncia le scuole dei loro figli, hanno raccontato diversi centri di assistenza legale al giornale Trouw venerdì scorso. Il numero di richieste di consulenza legale contro le istituzioni scolastiche è aumentato in modo significativo rispetto allo scorso anno. Le organizzazioni educative temono questo incremento, secondo quanto riporta il giornale.
Lo scorso anno l’assistenza di tutela legale Achmea ha gestito 784 cause, rispetto alle 557 di cinque anni fa. ARAG, invece, un’altra associazione, ha ricevuto circa 300 richieste di consulenza in un solo anno. Cinque anni fa ARAG non aveva abbastanza avvocati specialisti nell’ambito educativo.
Queste cause sono comparse nei titoli delle principali testate giornalistiche di quest’anno. Venerdì la corte di Utrecht ha trattato un procedimento aperto dalla madre di una studentessa della scuola primaria contro la scuola di De Ronde Venen per non aver messo la figlia nella classe di livello avanzato.
Un’altra madre quest’anno ha vinto la causa contro la scuola della figlia perchè era stata prevista la foto di classe durante il Ramadan. La scorsa settimana, invece, una ragazza di 18 anni di Breda ha contesato i risultati del suo esame di Francese, ma ha perso in tribunale.
Secondo Trouw, solamente un ristretto numero di casi finisce in tribunale, il più delle volte si trova una soluzione grazie ad una mediazione.
L’organizzazione delle scuole primarie PO Raad tenta sempre di convincere i genitori e le scuole a provare a comunicare prima di prendere provvedimenti legali. “Il giudice è davvero l’ultima spiaggia”, ha detto il portavoce Ad Veen a Trouw. “Il punto di partenza dovrebbe essere risolvere il conflitto parlandone , se è necessario tramite un mediatore esterno.”. Egli ha definito pericolosa questa tendenza dei genitori a rivolgersi al tribunale.
L’assicurazione Ouders & Onderwijs consiglia inoltre ai genitori di trovare subito un mediatore, ha detto il direttore Peter Hulsen al giornale. “I genitori mi chiamano dicendo: potresti mettermi in contatto con un avvocato? Ma successivamente la domanda è sempre questa: cosa sta succedendo? E se si inizia una conversazione con l’interessato, spesso si riesce a trovare una soluzione differente da quella legale. In sostanza, non è un bene per gli studenti il fatto che i genitori e le loro scuole ricorrano subito alle vie legali”.