È in arrivo una delusione per i nasi di chi pensa che Amsterdam odori solo di cannabis. Nel 2013 è stata condotta una ricerca da parte di Kate McLean e un team di altre 44 persone, appunto mappatori di odori, per identificare di cosa profuma o meno Amsterdam.
La ‘spedizione’ è durata 4 giorni e ha curiosamente portato alla luce ben 50 categorie di odori, tra cui cibo, smog e gas di scarico, ma anche materiali sintetici, asfalto, umido e piante. Insomma, una galleria di odori decisamente varia, che ha portato alla realizzazione di una ‘mappa degli odori’.
La mappa mostra i punti da cui si originano gli odori, mentre cerchi concentrici si diramano nelle direzioni in cui l’odore si propaga. Si stima che gli esseri umani abbiano la capacità di distinguere fino a un biliardo di odori e quest’esperienza è unica per ciascuno: “camminare e odorare è conoscenza”, dice Kate McLean al Guardian.
Lo stesso tipo di ricerca ha coinvolto altre città, tra cui New York, Edimburgo Parigi e Milano. E il lavoro dei mappatori di odori, in Europa ma non solo, sembra solo agli inizi.