CULTURE

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Den Haag, in esposizione la magia delle sculture di sabbia. E Lange Voorhuit, diventa museo a cielo aperto

Solo sabbia e acqua, niente altro. Un’arte magica, quella degli scultori che plasmano la sabbia, le cui origini sono perse nella notte dei tempi. Si dice sia una forma d’espressione artistica originaria delle isole Hawaii ma altri reclamano la paternità al Giappone.

Quest’anno la competizione mondiale per i maghi della sabbia si è svolta nei Paesi Bassi e l’elegante scorcio di Lange Voorhuit, a Den Haag, è il museo a cielo aperto che ospita le sculture vincitrici.

Ma come nasce una scultura in sabbia? Secondo Patrick Berry, la magia è in realtà il risultato di uno scrupoloso e maniacale equilibrio tra elementi: la sabbia, purchè non sia troppo fina, e la giusta quantità d’acqua -insieme a limo e argilla- sono sufficienti a cementare le forme impresse dalle mani e dalla creatività degli artisti. 

Ha vinto un britannico da 20 anni nei Paesi Bassi e la sua scultura “The road from Scheveningen” riproduce una famosa installazione americana chiamata The Flying Steamroller.

Il tema della competizione era proprio la spiaggia di Den Haag, una delle più note dei Paesi Bassi, che quest’anno ha celebrato i 200 anni come località balneare.

Per creare queste sculture nello stretto corridoio alberato, nel cuore della “capitale di fatto” dei Paesi Bassi, ci sono volute 380 tonnellate di sabbia (equivalenti a circa 12 carichi di camion) per creare nove pezzi, alcuni dei quali alti fino a cinque metri.

Le opere sono visibili fino al 18 Agosto.

 

 

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