Scattano dal I luglio a l’Aia, nuovi requisiti di reddito per gli immobili in affitto nel segmento medio. Nei piani dell’assessore Boudewijn Revis, gli inquilini che guadagnano più di 57.000 euro (persone singole) o 67.000 euro (famiglie con due o più persone) non potranno accedere all’affitto di una casa in affitto nel settore libero che costa tra 720 e 951 euro al mese.
Il comune non emetterà più un permesso di alloggio per chi ha reddito superiore alla fascia media e vuole accedere ad alloggi affittati da privati. Per le case affittate da cooperative sociali, l’autorizzazione verrà emessa direttamente da queste. Non sarà, invece, necessario alcun permesso di residenza per chi acquista immobili.
In pratica, per chi vorrà affittare un appartamento che costa meno di 951e sarà necessario portare in comune il contratto di affitto e attendere 8 settimane per il nullaosta di una commissione della città che dia il via libera.
La misura punta ad evitare la fuga dalla città dei redditi medi. L’aumento si applicherà solo ai nuovi contratti d’affitto. Nulla cambierà per le persone con un reddito superiore al limite con un contratto di locazione esistente.
Alla fine di maggio, il Senato ha approvato un emendamento alla legge sugli affitti che dà esplicitamente ai comuni la possibilità di ricorrere a limiti locali per tutelare le fasce medie di reddito.