Nel pomeriggio del 16 aprile, 25 attivisti del gruppo Extinction Rebellion NL un collettivo ambientalista hanno occupato l’ingresso della Corte penale internazionale (ICC) a L’Aia.
Scopo dell’occupazione è quello di fare pressione sui 122 Stati parte dello Statuto di Roma per riconoscere l’ecocidio come un crimine internazionale. Questa iniziativa, si legge sulla pagina FB del gruppo, fa parte della International Rebellion Week, organizzata in più di 35 paesi e 200 città.
Ciò che si intende per ecocidio è il danno su vasta scala, o la distruzione o la perdita di ecosistemi in una determinata area, causati dall’uomo.
Dobbiamo ora fermare questa continua distruzione della nostra terra e perseguire legalmente le persone che hanno responsabilità per questi atti. Finora non esiste un accordo internazionale che garantisca che le parti possano essere perseguite dopo aver commesso ecocidio. Eppure questa non è una nuova idea. L’ecocidio faceva parte della prima versione dello Statuto di Roma ma venne rimossa per l’obiezione di Regno Unito, Francia e Paesi Bassi, quindi alla fine non fu inclusa nello Statuto.
Gli attivisti non ce l’hanno con l’ICC: “La Corte penale internazionale stessa non è l’obiettivo di questa azione”, Siamo dietro la loro filosofia che le persone che commettono crimini efferati vadano processate.”
Il movimento ha annunciato dalla pagina FB che le azioni di disobbedienza civile proseguiranno nei prossimi giorni.