Den Haag, al via udienze sui crimini di guerra olandesi in Indonesia

di Paolo Rosi

Ieri pessima giornata per i revisionisti del passato coloniale dei Paesi Bassi. All’Aja, infatti, sono iniziate diverse udienze che riguardano i crimini perpetrati dai battaglioni olandesi in Indonesia.

Presenti i parenti di civili sommariamente giustiziati tra il 1945 e il 1949, 23 tra figli e vedove, che chiedono ora giustizia e compensazione per i torti subiti. Nel corso della giornata, scrivono i legali delle vittime nel comunicato stampa, si è discusso anche di civili torturati dai soldati olandesi e di stupri di gruppo, come quello avvenuto nel villaggio Javanese di Peniwen.

Altro punto caldo la richiesta di visionare i documenti d’archivio riguardanti la “Dekolonisatieoorlog” (guerra di decolonizzazione). Gli avvocati hanno infatti richiesto un’indagine nell’Archivio di Stato, nella speranza di fare maggior chiarezza sulle violenze commesse ai danni della popolazione civile.

Già lo scorso luglio un articolo del De Correpsondent aveva rivelato la presenza di “liste della morte” tra gli scaffali del Nationaal Archief. Mentre in agosto, lo storico Remy Limpach aveva chiamato “strutturale” la violenza delle truppe olandesi in Indonesia, definendo “edulcorata” la famosa Excessennota: documento sui crimini commessi dalla polizia coloniale, pubblicato nel 1969 dal Gabinetto De Jong.

Rimane da capire quali saranno le conseguenze di un verdetto a favore delle vittime: con tutta probabilità, una crepa nella cultura omertosa dell’impunità che circonda la storia delle violenze coloniali olandesi. Impunità favorita, per anni, dalle stesse autorità.

SHARE

Altri articoli