Il 29 aprile Dance Committee of the International Theatre Institute (ITI) celebra la Giornata Internazionale della Danza: gli amanti della cultura, i governi, i politici e le istituzioni sono stati invitati a scoprire l’universalità di questa forma d’arte. La danza, infatti, va oltre tutte le barriere politiche, culturali ed etniche. È l’elemento unificante che collega universi diversi.
Ogni anno viene scelto un coreografo o ballerino che elabori una propria riflessione sulla danza. Un punto di vista che sia in grado di coinvolgere il gli spettatori.
Come ricorda Dutch Performing Arts, per l’International Dance Day 2019 la ballerina, coreografa ed educatrice Karima Mansour dall’Egitto ha condiviso il suo messaggio.
“Fin dai tempi più antichi la danza è stata un importante strumento di espressione e celebrazione. Componente comune nelle raffigurazioni dei faraoni, il suo uso si legava alle evocazioni religiose. Era associata all’idea di equilibrio, giustizia, musicalità, coscienza individuale e cosmica e altro ancora. Sembra che la danza ai tempi dei faraoni sia stata ideata per elevare lo spirito del danzatore e del pubblico. La musica e la danza hanno richiamato i più alti impulsi della condizione umana, definendosi anche come elementi di consolazione dalle delusioni della vita.
Il movimento è una lingua che tutti parliamo. Basta affidarsi ai nostri sensi e ascoltare. Ascoltare senza interferenze, ascoltare senza giudizio, ascoltare in silenzio. E permettere al movimento di passare attraverso il corpo. E proprio nella danza quest’ultimo esprime la sua essenza senza alcun filtro.
Nel mondo odierno la connessione e la connettività si sono rivestite di nuovi significati. Eppure sembriamo incapaci di creare un’empatia che ci avvicini l’uno all’altro.
La danza può aiutarci a recuperare la connessione persa. La danza ci riporta alle nostre radici, in senso culturale e sensoriale, senza interferire con il nostro essere animali sociali. E così accade che solo quando ascoltiamo il nostro ritmo interiore siamo in grado di comunicare con chi ci circonda.
Il corpo è il più potente strumento di espressione. Più di ogni altro dà voce ai nostri pensieri e ai nostri sentimenti. E il corpo a sua volta si esprime nella danza, ritrovando la pace e il silenzio.
Movimento e danza sono il luogo in cui il caos può essere creato e riorganizzato, oppure no. Dove diventa possibile definire le nostre realtà e momenti effimeri. Momenti che possono toccarci e rimanere nei nostri ricordi, per ispirare e cambiare noi e gli altri per la vita.
Questo è il potere della vera espressione e quindi il potere della danza. La danza è guaritrice. La danza è dove l’umanità può incontrarsi.
Il mio invito è quello di andare oltre i confini. Oltre la crisi dell’identità. Oltre il nazionalismo. Soprattutto, oltre i frame. Possiamo liberarci da questi limiti e trovare il movimento in quel linguaggio universale.
Invito tutti a ballare seguendo il battito del cuore. È da questi movimenti interni che deriva il vero cambiamento“.